Mondi

Schengen: il nuovo Codice frontiere

Mentre si agita lo spauracchio della guerra russo ucraina in Europa passano provvedimenti al limite del vergognoso

Nell’ambito dei lavori svolti sotto la presidenza francese per riformare e rafforzare lo spazio Schengen di fronte alle nuove sfide, il Consiglio europeo ha adottato il suo orientamento generale sulla riforma del codice frontiere Schengen.

Questa riforma: i) fornisce nuovi strumenti per combattere la strumentalizzazione dei flussi migratori; ii) istituisce un nuovo quadro giuridico per le misure alle frontiere esterne in caso di crisi sanitaria, attingendo agli insegnamenti tratti dall’esperienza con la Covid-19; iii) aggiorna il quadro giuridico per la reintroduzione dei controlli alle frontiere interne al fine di salvaguardare il principio della libera circolazione, rispondendo nel contempo alle minacce persistenti; iv) introduce misure alternative a tali controlli.

L’orientamento generale consente ora al Consiglio di avviare negoziati con il Parlamento europeo, una volta che il Parlamento avrà adottato la propria posizione.

La lotta alla strumentalizzazione dei flussi migratori

Il testo definisce la strumentalizzazione dei migranti come una situazione in cui un paese terzo o un attore non statale incoraggia o facilita la circolazione di cittadini di paesi terzi verso le frontiere esterne dell’UE o verso uno Stato membro al fine di destabilizzare l’UE o uno Stato membro. Introduce nuove misure per combattere questo fenomeno, tra cui la limitazione del numero di valichi alle frontiere esterne o la limitazione dei loro orari di apertura e l’intensificazione della sorveglianza delle frontiere.

Misure alle frontiere esterne in caso di crisi sanitaria

Il testo prevede l’eventuale rapida adozione di norme minime. Vincolanti in materia di restrizioni temporanee di viaggio alle frontiere esterne in caso di minaccia per la salute pubblica. Ciò rafforzerà gli strumenti attualmente disponibili applicati durante la pandemia di Covid-19, che si sono basati su raccomandazioni non vincolanti.

Il regolamento di esecuzione vincolante che il Consiglio adotterà in tali situazioni comprenderà restrizioni minime, con la possibilità per gli Stati membri di applicare restrizioni più rigorose se le condizioni lo richiedono. Includerà inoltre un elenco di viaggiatori essenziali da esentare da determinate misure, che saranno decise caso per caso.

Ripristino dei controlli alle frontiere interne

Il testo stabilisce procedure più strutturate per il ripristino dei controlli alle frontiere interne, con garanzie più rigorose. Tiene conto di una recente sentenza della Corte di giustizia europea, che ha confermato il principio della libera circolazione all’interno dello spazio Schengen, specificando nel contempo le condizioni per il ripristino dei controlli alle frontiere interne. A questo proposito, offre possibili risposte alle persistenti minacce all’ordine pubblico e alla sicurezza interna.

Se viene confermata la necessità di continuare a sottoporre a controlli alle frontiere interne oltre due anni e sei mesi, lo Stato membro interessato dovrà notificare alla Commissione la sua intenzione di prorogare ulteriormente i controlli alle frontiere interne. Fornendo una giustificazione per farlo e specificando la data in cui prevede di revocare i controlli. La Commissione emetterà, quindi, una raccomandazione. Anch’essa relativa a tale data, e per quanto riguarda i principi di necessità e proporzionalità, di cui lo Stato membro terrà conto.

Promozione di misure alternative

Il testo aggiorna il codice frontiere Schengen prevedendo misure alternative ai controlli alle frontiere interne. In particolare proponendo un quadro più efficace per i controlli di polizia nelle regioni frontaliere degli Stati membri.

Il testo introduce una nuova procedura per affrontare i movimenti non autorizzati di migranti irregolari all’interno dell’UE. Nel contesto di un quadro di cooperazione bilaterale basato sull’azione volontaria degli Stati membri interessati, tale meccanismo consentirà a uno Stato membro di trasferire i cittadini di paesi terzi fermati nella zona di frontiera. I quali soggiornano illegalmente nel suo territorio verso lo Stato membro da cui sono arrivati, nel contesto della cooperazione operativa transfrontaliera di polizia.

N.d.r

Il documento riportato è assolutamente integrale. A voi le conclusioni su cosa si sta realmente facendo in Europa e come si affronta il problema delle migrazioni.

Gianfilippo Neri

Non è il caso di spendere tante parole per descrivermi, un solo aggettivo: passione. Per quello che faccio, per come lo faccio. La scrittura giornalistica è su tutto quello che più mi appassiona, appunto. Per il resto: Napoli, il Napoli un po' di buona cucina e ... non mettiamo limiti, ci conosceremo un po' per volta.

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