– Perché ancora sono qui!!!!!! Commissario dica qualcosa.-
– Si calmi signor Stefani. Non si rende ancora conto che resistenza a pubblico ufficiale e percosse aggravate da futili motivi costituiscono un reato. Per non parlare del fatto che la denuncia l’aveva fatta lei. –
– Si questo è vero. Quando mi sono accorto che erano le ventiquattro, vi ho chiamati. Non era mai successo che mia suocera Alda, la madre della mia adorata moglie non fosse già rientrata per quell’ ora. Lei è usa andare a giocare al circolo sociale il mercoledì sera, ma il torneo di Burraco si conclude sempre alle ventidue e da lì ci vuole solo un quarto d’ora per tornare a casa. –
– Lo vede che mi dà ragione. Noi ci siamo mossi subito. In caserma una volante è venuta da lei e si è fatta dare tutte le informazioni possibili. Crede forse che non sappiamo svolgere il nostro lavoro con puntigliosità? Devo dirle inoltre che questo è stato veramente un caso difficile. Lo sa che in caso di sparizioni improvvise, quasi sempre il responsabile è anche l’ autore della denuncia. Alla signora Elvira sarebbe potuta capitare una disgrazia. Abbiamo trovato dei ritagli di stoffa su una panchina lì vicino, per non dire di alcune macchie di sangue. Si rende conto almeno di questo. –
– Guardi Commissario che mi rendo conto benissimo di tutto. Ho collaborato, mi sembra, o vuole negare che non l’ abbia aiutata? –
– Non lo nego, infatti. È quello che è capitato dopo che mi lascia stupefatto. Non doveva avere quella reazione. Poi davanti ad un successo. Mi sembra incredibile. –
– Cerchi di capirmi, mi conceda delle attenuanti per favore. Ricapitoliamo un attimo. Le va? E anche se non le va mi lasci il tempo per difendermi. D’accordo? –
– Va bene, mi dica tutto. –
– Dunque dopo vent’anni di vita in comune, mia suocera per la prima volta non torna a casa. Do’ l’ allarme con mia moglie che piange disperata. Arrivate voi e mi mettete sotto torchio come se c’ entrassi qualcosa. Cominciate le ricerche e piantonate il mio appartamento. Dite che è per la possibile richiesta di un possibile riscatto. Dopo una settimana di questo inferno, dove anche mia moglie comincia a sospettare di me, c’è la svolta. Da un vostro informatore siete venuti a sapere il luogo dove forse, e dico forse, si trova. Ci siamo fino a qui? –
– Certo, vada avanti.-
– Voi siete investigatori, ma non della psiche umana, o almeno non del tutto. Nella mia mente, si erano formate tante ipotesi. Un maniaco sessuale l’ aveva stuprata e poi fatta a pezzi, un rapitore che aveva esagerato con l’ etere, una disgrazia, visto il ponte che collega la mia casa ed era caduta nel fiume. Capisce che nessuna di queste ipotesi prevedeva un Happy end? Capisce cosa si prova in quei momenti? Ero smarrito ed ogni momento vedevo nero. Un uomo sotto pressione, e mia moglie che mi vedeva come un cane rabbioso. –
– Scusi signor Stefani, ma non la capisco proprio. Mi lasci spiegare. Noi eravamo in ansia come lei. Queste cose le capiamo benissimo, è per questo che non mi spiego la sua reazione dopo. Quando abbiamo scoperto che sua suocera si era recata da una sua amica ed era rimasta con lei per allenarsi alla finale cittadina di Burraco e l’ abbiamo riportata a casa tra il tripudio delle forze dell’ ordine, lei cosa fa? Ci aggredisce e picchia l’ agente Morlacchi. Si rende conto almeno adesso? –
– Certo che mi rendo conto. Io signor Commissario ci avevo sperato con tutte le mie forze che non sarebbe più tornata. Quando l’ ho vista scendere dalla vostra auto illesa e pimpante ho perso il lume della ragione. Ma mi sarei rassegnato, se non fosse stata per quella frase del suo agente Morlacchi. –
– Quale frase, Stefani? –
– Mi ha detto, non è contento? Beh non ci ho visto più. –
– Capisco, in effetti merita delle attenuanti. –
Foto di copertina generata con Copilot per Cinque Colonne Magazine