C’era una volta il furbetto, o anche chi impossibilitato a pagare le rate di un debito faceva orecchie da mercante forte del fatto che – specie in Italia – queste sono questioni che nel momento diventano pendenze legali prendono strade anche molto lunghe.
Invece, la tecnologia corre a ‘complicare la vita’ a chi non riesce a rimanere in pari con le rate dell’auto; tranquilli non è ancora un fatto di casa nostra ma negli States, grazie a un sistema installato sulle vetture appena acquistate grazie a un mutuo subprime, questo permette di farle controllare a distanza da chi ha concesso il prestito.
A cosa serve? Semplice, se non paghi le rate l’apparecchietto montato sull’auto viene azionato a distanza e l’automobile si pianta e non si muove più. Con il nuovo sistema di controllo remoto chi concede il mutuo si mette, quindi, al riparo in caso di mancato pagamento delle rate.
Secondo il New York Times, tuttavia, tale tecnologia pone parecchi problemi di privacy, oltre che di sicurezza. Non ci vuole un esperto di motori o un provetto pilota per capire che se la mia macchina è in balìa di un dispositivo (magari automatizzato legandolo alle ricevute di pagamento delle rate) che mi può bloccare l’auto senza preavviso questo può nuocere sia alla mia che alla saluta dei poveri automobiolisti ignari dei miei debiti o dei poveri pedoni che mi capitano davanti.
Casi pratici ce ne sono già stati e in America cominciano a fioccare anche un po’ diazioni legali come quella di quella donna che ha potuto accompagnare la propria figlia in ospedale solo dopo aver pagato la rata in morosità.
Certo applicare questo congegno sulle auto nuove potrebbe essere dissuasivo nei confronti di chi volesse frodare il creditore ma il gioco vale la candela?