Napoli e Roma a quota 15 punti. La vetta, però, potrebbe ancora cambiare dopo la sfida di stasera tra Juventus e Milan. Queste le conclusioni della sesta giornata di Serie A, l’ultima prima dell’ennesima pausa per le nazionali.
Sesta giornata di Serie A: la gara degli azzurri
Veniamo a Napoli-Genoa. Primo tempo brutto, povero sia di gioco che di occasioni da gol. Il Genoa passa in vantaggio approfittando di un buco sulla sinistra, causato da Olivera, e di un ritardo del centrale Beukema. Così un diciottenne segna un gol che non dimenticherà mai.
Dopo le tante critiche, Conte torna al 4-3-3 con Neres a sinistra, Politano a destra e McTominay con licenza di inserirsi quasi da seconda punta. Una scelta che, però, sembra non pagare.
Nella ripresa entrano Gilmour, Kevin, Spinazzola e Gutiérrez: si passa al 4-1-4-1 ed è tutta un’altra musica. Cosa significa? Che se i “Fab Four” giocano come stasera, con uno Zambo Anguissa superlativo, nulla è precluso. Se poi aggiungiamo un Højlund — attaccante vero — allora la fisionomia della squadra è completa.
Discorso diverso per la difesa: i due centrali giocano discretamente, ma non danno ancora le stesse certezze di Buongiorno e Rrahmani. Speriamo di rivederli presto a comandare il reparto arretrato.
Possiamo dirci moderatamente soddisfatti. Conte ha fatto tanto, ma tanto resta ancora da fare: lasciamolo lavorare in pace, i risultati arriveranno.
Pagelle di serata:
- Unica insufficienza per Olivera.
- Difesa nel complesso da 6,5.
- Centrocampo da 7, con mezzo voto in meno a McTominay e un 8 pieno per Anguissa.
- In attacco deludente Neres (insufficiente), ottimi invece Højlund (8) e Politano (7).
- Positivi anche gli ingressi dalla panchina: tutti da 7.
Forse la sosta servirà a recuperare gli infortunati e a preparare al meglio il tour de force che attende gli azzurri tra campionato e Champions.
Ad Maiora.























