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Stendhal e Napoli: amore contrastato tra luce e ombra

Tra le città italiane che Stendhal visitò, Napoli occupò un posto speciale, ma il suo rapporto con la città partenopea fu complesso e controverso

Marie-Henri Beyle, conosciuto con lo pseudonimo di Stendhal, è una delle figure più celebri della letteratura francese del XIX secolo. Scrittore e viaggiatore instancabile, fu affascinato dall’Italia, un Paese che considerava la sua seconda patria. Tra le città italiane che Stendhal visitò, Napoli occupò un posto speciale, ma il suo rapporto con la città partenopea fu complesso e controverso. Attraverso le sue pagine e i suoi scritti di viaggio, Stendhal dipinge un ritratto vivace e a tratti contrastante della città, un luogo in cui la bellezza e il caos convivono, una “mescolanza di paradiso e inferno”, come lo descrive egli stesso.

La prima visita: tra incanto e disillusione

Stendhal giunse a Napoli per la prima volta nel 1817, durante un lungo viaggio in Italia. La città, all’epoca capitale del Regno delle Due Sicilie, era una delle più grandi e importanti d’Europa. La sua fama di metropoli caotica, vivace e dal paesaggio mozzafiato precedeva chiunque decidesse di visitarla. Quando Stendhal mise piede sul suolo napoletano, fu subito colpito dalla straordinaria bellezza del golfo, dalla maestosità del Vesuvio e dal fascino delle sue vie brulicanti di vita. Tuttavia, allo stesso tempo, la città gli apparve come un luogo irrequieto, segnato dalla miseria e dalla disorganizzazione.

Nel suo libro di viaggi, Rome, Naples et Florence (1817), lo scrittore descrive Napoli come una città di contrasti: “A Napoli tutto è eccessivo, nulla ha misura. Qui si trova la felicità e la disperazione, il lusso e la miseria, la bellezza più radiosa e la più nera delle bruttezze”. La vivacità e l’energia del popolo napoletano lo affascinano, ma il caos, la mancanza di ordine e la miseria lo turbano profondamente. Si tratta di una città in cui, a suo dire, le emozioni umane si esprimono in modo violento, senza mezze misure.

Il fascino della bellezza naturale e artistica

Nonostante le critiche, Napoli ha un fascino irresistibile per Stendhal. Il suo paesaggio naturale, in particolare, lo incanta. Le vedute del Vesuvio, l’isola di Capri e la splendida costiera sorrentina lo fanno innamorare della regione. Per lo scrittore, l’incantevole bellezza del golfo di Napoli rappresenta quasi una metafora della cultura italiana: ricca, passionale, unica.

Stendhal apprezza inoltre l’eredità artistica della città. I monumenti, le chiese e i palazzi di Napoli riflettono secoli di storia e cultura. Il Museo Archeologico Nazionale, con la sua straordinaria collezione di reperti di Pompei ed Ercolano, suscita in lui un profondo interesse per il mondo antico, già alimentato dalle sue numerose visite a Roma e Firenze. Le opere d’arte, le statue, i mosaici lo riportano a un mondo che amava e che studiava con passione.

La critica sociale

Nonostante l’amore per la bellezza naturale e artistica, Stendhal non risparmia critiche alla società napoletana. Descrive una città in cui la povertà e la diseguaglianza sono evidenti e in cui la vita quotidiana è dominata dalla superstizione e dall’ignoranza. Si sofferma a lungo sulle condizioni di vita delle classi popolari, criticando l’inefficienza del governo borbonico e la mancanza di opportunità di crescita sociale per i cittadini.

Emerge nelle sue pagine un ritratto di Napoli come una città bella ma difficile, affascinante ma inquietante. Stendhal, con il suo spirito critico e la sua capacità di cogliere le contraddizioni umane, offre un’immagine della città partenopea che non si limita alla semplice celebrazione, ma che va oltre, analizzando con profondità gli aspetti oscuri e problematici di una società complessa.

L’eredità stendhaliana su Napoli

L’interpretazione che Stendhal dà di Napoli resta una delle più affascinanti della letteratura europea. La sua capacità di raccontare i contrasti della città, di descriverne il fascino ma anche i lati negativi, ha influenzato non solo i viaggiatori del suo tempo, ma anche generazioni di lettori successivi. La Napoli di Stendhal è un luogo dove il bello e il brutto convivono, un microcosmo che riflette, in fondo, la stessa complessità dell’animo umano.

Immagine di copertina: DepositPhotos

Mario Tortoriello

Cerco di unire la passione per la scrittura e la comunicazione con l'impegno sociale ed attività nel terzo settore. In tasca la mia laurea in Scienze Politiche alla Federico II. Appassionato di fumetti, videogiochi e cinema di genere. Tifosissimo del Napoli e appassionato di calcio e sport. Cinque Colonne è per me una grande palestra per apprendere e praticare ogni giorno questo meraviglioso mestiere.

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