Apre a Forcella, in un sito confiscato alla camorra, il nuovo’ Centro territoriale per l’intervento in rete a sostegno dei bambini e degli adolescenti’ gestito da Telefono Azzurro, a dimostrazione che l’utilità sociale di quei beni è indispensabile
Quello che vi raccontiamo è epocale perchè potrebbe essere uno degli ultimi casi di riconversione a fini sociali degli ex patrimoni camorristici. E’ aperto a Napoli in via Giudecca Vecchia 29, a Forcella, quartiere popolare della città ,il nuovo ‘Centro territoriale per l’intervento in rete a sostegno dei bambini e degli adolescenti’, prima struttura di questo tipo che Telefono Azzurro attiva in città .”L’iniziativa vuole essere un ulteriore e significativo impegno dell’associazione da sempre al fianco dei più piccoli in un luogo altamente simbolico che, come tanti altri immobili sequestrati alla criminalità organizzata viene restituito all’uso della cittadinanza”. L’attivazione del centro è stata resa possibile grazie alla decisione del Comune di Napoli di affidare in comodato d’uso gratuito a Telefono Azzurro l’appartamento di via Giudecca Vecchia. L’immobile è stato ristrutturato con l’impiego di fondi Pon sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno 2000-2006. All’inaugurazione hanno preso parte il cardinale Crescenzio Sepe, il sindaco Rosa Russo Iervolino, Ernesto Caffo presidente di Telefono Azzurro. L’attico confiscato al clan Giuliano è stato per decenni uno dei luoghi simbolo della camorra napoletana. Il clan Giuliano per circa 30 anni ha dominato il rione Forcella e una buona fetta del centro storico di Napoli. La cosca capeggiata dai fratelli Giuliano è stata -prima dei pentimenti- una delle cosche più sanguinarie non solo di napoli ma di tutta la Campania. Agli inizi degli anni ’90 era uno dei clan leader del ‘cartello’ denominato Nuova Famiglia che scese in guerra contro la nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. Traffico di droga, estorsioni, falsificazioni di capi di abbigliamento e altro erano il business del clan Giuliano. Verso la fine degli anni ’90 è iniziata la parabola discendente di questa cosca, con i pentimenti dei principali esponenti, a cominciare da Luigi Giuliano detto ”o re’ di Forcella. Proprio all’ex boss apparteneva l’attico che ora aiuterà i bambini di Napoli in difficoltà .
E pensare che da qui a poco, appena il Parlamento approverà la corrispondente legge sulla messa all’asta dei beni confiscati alle mafie, tutto ciò sarà solo un sogno; considerato che i beni espropriati con una mano dallo stato verranno venduti con l’altra agli stessi clan, unici ad avere le disponibilità finanziarie per poterli acquisire.