Avreste mai pensato, appassionati e non di wrestling, di vedere The Undertaker in “abiti civili”? Ebbene, la serata della WWE Hall of Fame (nel weekend di Wrestlemania 38) ci ha mostrato quello che è ufficialmente l’ultimo atto della grande carriera di The Undertaker.
Wrestlemania 38 ed Hall of Fame, l’ultimo atto della carriera di The Undertaker
La Hall of Fame della WWE è il luogo dove leggende della federazione di Stanford vengono consacrate. La notte prima dell’evento più importante per lo sport spettacolo, Wrestlemania, è riservata proprio alla cerimonia della Hall of Fame dove le superstar vengono introdotte. Ogni “classe” ha la sua punta di diamante è per questo 2022 l’onore è andata a The Undertaker.
All’anagrafe Mark Calaway, dopo oltre 30 anni di onorata carriera da lottatore ha deciso di “appendere gli stivaletti al chiodo” e proprio per questo motivo la WWE ha deciso di rendere omaggio alla sua carriera con l’introduzione alla Hall of Fame.
Una cerimonia dove la commozione ha regnata sovrana e con il pubblico, finalmente tornato dopo due anni di assenza causa pandemia, che ha voluto rendere il momento del discorso ancora più emozionante e memorabile.
Il ritiro di The Undertaker e “The Last Ride”
“Non ho più niente da conquistare sul ring, l’ho capito anche grazie a questo documentario”
Parole che lasciano poco spazio all’immaginazione, la carriera del Becchino pare essere proprio giunta ad una conclusione. Lo ha capito grazie al documentario “The Last Ride” diviso in 5 parti e reso disponibile sulla piattaforma di streaming della WWE ovvero il WWE Network.
Un documentario che ha messo in luce tutta la carriera di Mark Calaway tra successi, match memorabili e delusioni. Una produzione che a livello di ascolti ha raggiunto senza precedenti per la piattaforma ma soprattutto un documentario che sa di regalo d’addio per i fan del becchino.
The Undertaker, simbolo del wrestling nel mondo
30 anni di carriera al top nella federazione più prestigiosa dello sport spettacolo è un dato che dire invidiabile è poco. Eppure, The Undertaker ha attraversato tre decenni di storia del wrestling da vero protagonista. La figura del becchino è tra le più ricordate ed amate nell’immaginario dei fan ed anche di chi il wrestling lo ha solo sentito nominare.
Il rintocco delle campane a morto, le luci che improvvisamente di spengono, la lunga entrata, il largo capello nero ed il lungo cappotto di pelle sono alcuni dei suoi tratti distintivi che hanno infiammato il pubblico nelle arene di tutto il mondo.
In Italia, la sua figura divenne popolare forse ancor prima dell’arrivo di Smackdown sulle reti mediaset nei primi anni 2000 (che portò al più grande boom mediatico del wrestling in Italia con lottatori del calibro di Eddie Guerrero, Chris Benoit, Kurt Angle, JBL o John Cena) grazie alle leggendarie telecronache curate da Dan Peterson.