Un'informazione libera e lontana dai meccanismi delle bufale è fondamentale per diffondere correttamente la conoscenza scientifica
Informazione libera e bufale
Un’informazione libera dalle bufale: quanto è difficile orientarsi soprattutto quando si tratta di scienza. La pandemia ci ha rivelato che la scienza non solo è la chiave con la quale ci proteggiamo dalle calamità ma anche la leva per la costruzione di un mondo migliore. Ci ha rivelato anche che la disinformazione minaccia fortemente la sua credibilità. Per avere un’idea della considerazione che le persone hanno per la scienza possiamo consultare l’indagine sullo Stato della Scienza (SOSI, State of Science Index) di 3M. La ricerca indipendente, che guarda al mondo intero e in maniera specifica all’Italia, è stata presentata in anteprima alla XIII edizione del Forum della Borsa della Ricerca, l’evento nazionale di matching sull’innovazione, promosso dalla Fondazione Emblema. Con l’aiuto di Emanuele Arena, Brand & Communications Leader Italia e Sud-est Europa di 3M, abbiamo fatto il punto su questa ricerca.
Dall’indagine di 3M, State of Science Index, condotta in ben 17 Paesi, emerge che la fiducia globale nella scienza è molto alta, e l’apprezzamento è più forte rispetto ai tempi pre-pandemici. Nel 2022, le persone riconoscono l’importanza della scienza per le loro vite e si aspettano da questa disciplina le soluzioni ai principali problemi sociali.
Nel nostro Paese, secondo l’indagine il 91% degli italiani afferma di avere fiducia nella scienza e il 54% ne riconosce maggiormente il valore dopo la pandemia. Inoltre, l’88% dichiara di far riferimento alle informazioni scientifiche provenienti dagli esperti del settore. Si prevede che nei prossimi cinque anni, più della metà della popolazione mondiale apprezzerà ancora di più questa disciplina.
La metà degli italiani (52%) ritiene che sia molto complicato capire quali siano le fonti mediatiche credibili. Solo il 72% degli italiani si fida dei fatti basati sulla scienza nelle notizie sui media tradizionali. Questa fiducia scende al 33% per le relative notizie scientifiche diffuse sui social media. La disinformazione rappresenta purtroppo una grande minaccia per la credibilità scientifica, al punto che, nel momento in cui viene minata la possibilità di fidarsi della scienza, si hanno conseguenze negative a livello di crisi di salute pubblica (per il 57% degli italiani), di divisione all’interno della società (60%) e di effetti legati al cambiamento climatico (55%).
3M sta collaborando con l’ONA (Online News Association), la maggiore associazione di giornalismo digitale a livello globale. 3M supporterà economicamente l’ONA nello sviluppo indipendente di strumenti, attività di formazione e certificazioni volti a sostenere e ispirare i giornalisti nella loro attività di comunicazione su scienza e disinformazione.
In tutto il mondo, le persone stanno realizzando che la scienza può risolvere i problemi che riscontrano nelle loro vite. Oltre alla pandemia di COVID-19, i temi su cui ci si aspetta un contributo scientifico prioritario sono il fenomeno del cambiamento climatico (66%), la qualità dell’aria (65%), la possibilità di un accesso equo a cure sanitarie di qualità (54%) e la fornitura di acqua pulita e di servizi igienico-sanitari (46%). Non mi sorprende che la preoccupazione maggiore, post Pandemia, sia sugli effetti del cambiamento climatico, e sarà sempre più crescente.
Dalla nostra indagine è emerso come l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità a prescindere da età, sesso, etnia, stato socioeconomico e posizione geografica, sia secondo la maggior parte delle persone (il 78%) una delle principali vie per promuovere la giustizia sociale e il cambiamento. Al secondo posto (70%) emerge l’apporto di soluzioni ambientali a basso costo per le comunità meno tutelate e al terzo posto (69%) la capacità di contrastare le cause di malessere all’interno delle comunità meno servite e rappresentate.
Un altro aspetto che emerge dall’indagine è l’importanza delle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). L’89% degli Italiani ritiene che la comunità scientifica debba fare di più per attrarre una forza lavoro diversificata e il 68% afferma che le donne tendono ad abbandonare le discipline STEM a causa della mancanza di un concreto sostegno nel perseguire una carriera di questo tipo. 3M e Fondazione 3M-ETS sono da sempre coinvolte in prima linea nella sensibilizzazione del tema e nell’incentivazione a perseguire carriere nelle STEM.
Immagini gentilmente fornite da 3M
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