Ultima chiamata esseri umani: mentre le macchine imparano a pensare, le persone devono ricordarsi di sentire.
L’allarme silenzioso: ultima chiamata esseri umani
Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia cresce più in fretta della nostra capacità di comprenderla. Gli algoritmi anticipano i desideri, le macchine imparano a pensare, ma le persone? Sono ancora in grado di sentire? Siamo in prossimità dell’ultima chiamata, affinché restare umani e non solo esseri-automi, non sia più solo una utopia.
Ultima Chiamata: Umani
Non è solo un titolo è un avvertimento. Nelle mie nuove indagini insieme all’agente GRADO, che ti ricordo essere diventato un TERMOMETRO dopo i suoi lunghi esperimenti, emerge un forte richiamo alla coscienza collettiva: a ciò che rende vivi e irripetibili, UNICI. Il progresso disconnette sempre di più dalle relazioni sane, anzi le rende sterili e simili a “kleenex”da gettare appena usate per uno scopo ben preciso. Avete imparato a parlare con le macchine, ma non sempre siete in grado di parlare tra noi, anzi direi quasi mai, io sono una piccola matita, te lo ricordo. Ma poiché mi infilo ovunque, vi vedo con chiarezza. Il livello di aggressività che ho registrato indagando tra voi è altissimo e fino a quando è presente questo dato, la vera comunicazione non accade poiché tutti intenti ad aggredire e difendersi vicendevolmente.
La connessione digitale prometteva vicinanza. In realtà, ha spesso resi più soli, più distratti, più impazienti, irrequieti, nervosi e iper-reattivi. Si vive “online” ma a fatica si è “presenti”, a se stessi e nella vita delle persone a cui si dice di tenere. Presenti, già, che parola complessa. Vi trovo sempre “altrove”, sempre in fuga dalla vostra realtà. E tu, tu che leggi, puoi dimostrarmi il contrario? Sarei lieta di ascoltare la tua versione!
Tutti altrove
In un mondo dove tutto è immediato, anche l’emozione può essere letta da algoritmi e quindi essere: prevedibile, automatizzata, ripetuta. Ed è questa una delle principali scoperte fatte.
Eh sì, le emozioni e quindi le reazioni conducono ad un comportamento prevedibile e misurabile, provare per credere. E nella osservazione di questa misurazione si nota che è tutto veloce, tutto fugace e tutto immediato. Le emozioni ma soprattutto le REAZIONI, viaggiano ad alta velocità, motivo per cui occorre essere IN GRADO di rallentare ed accorgersene, per non esserne travolti e travolgere.
Per rallentare però, è necessario essere in grado di riconoscere il sentire: vera essenza che distingue l’umanità dalle macchine. Senza il sentire attivo, si rischia di scambiare la velocità per profondità, e non si da tempo alle connessioni, di diventare relazioni autentiche. Ultima chiamata esseri umani per riappropriarsi del SENTIRE.
L’essenza dell’umano
A cosa serve il sentire? Ad alimentare e quindi riconoscere l’essenza dell’umano, che non è nei dati meccanici (che tutti in questa epoca amano analizzare soprattutto in certi ambiti grotteschi, pensa alle trasmissioni tv di questa epoca… mamma mia che brividi), ma nei dettagli: nel tremolio di una voce, in uno sguardo che capisce, in un silenzio che accompagna, in un abbraccio e in un sorriso autentico.
In una epoca dove tutto si demanda a messaggi veloci pieni di equivoci, non ci si incontra più, non si ha la volontà di scendere nella profondità dello stare insieme. Tutto diventa solo un insieme di dati freddi che non devono generare problemi e sì, perché le relazioni oggi sono viste come un problema. Ma sappiamo dalle nostre indagini, che solo attraverso le relazioni autentiche si evolve davvero e l’umanità, in questa ultima chiamata, trova solo in esse la forza di far restare le persone esseri umani.
Le macchine possono imitare il linguaggio, ma non sono in grado di provare tenerezza. Possono elaborare miliardi di informazioni, ma non un solo abbraccio sincero, nessun calore che serve ad alimentare l’umanità. Perché il contrario di amore non è odio, bensì assenza di calore!
Ed è proprio in questa differenza che si gioca il futuro dell’umanità: nella capacità di restare imperfetti, fragili, eppure incredibilmente empatici e portatori di “calore”.
Ultima chiamata Esseri Umani significa ricordarsi che la sensibilità non è un errore di sistema, ma la forza più autentica.
La responsabilità collettiva
Essere IN GRADO, questa è la nuova sfida che l’ultima chiamata per gli umani porta in evidenza. Una responsabilità collettiva a cui non ci si può sottrarre. Perché il problema non è che l’IA, ad esempio, inizi a pensare come gli umani. Il vero problema è che gli umani inizino a pensare come le IA. E forse sta già accadendo
Quando si smette di dubitare, di empatizzare, di ascoltare davvero, si sta abdicando a ciò che rende unici.
Essere in grado di fermarsi, di riflettere, di scegliere la lentezza, è oggi un atto rivoluzionario.
L’umanità non è solo un concetto: è una responsabilità collettiva. È il modo in cui si tratta chi ci circonda, il modo in cui si decide di educare, di comunicare, di costruire, di avere cura delle persone che si incontrato. Perché ogni incontro è una opportunità e non può essere deturpata o sfregiata, o peggio ancora sprecata.
Essere in grado di scegliere il bene, la costruzione in ogni azione, a questo porta l’ultima chiamata, esseri umani.
Tornare a sentire
“Alla fine, non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.”
Martin Luther King Jr.
E forse è proprio quel silenzio che dobbiamo imparare ad ascoltare di nuovo. Il silenzio di chi si sottrae alle aggressività anche solo verbali, perché persegue l’armonia e non desidera il conflitto anche se è per difendersi. Il silenzio di chi ama senza costringere e non lo fa per debolezza ma per autentica forza d’animo.
Ultima Chiamata Esseri Umani è una richiesta di presenza. Obbliga ad essere in grado di guardarsi negli occhi, di sentire davvero, di restare vulnerabili anche in un mondo che richiede efficienti, patinati, perfetti… involucri che non escono dalle “righe”. In un mondo che poi, invece, persegue morbosamente storie strappalacrime (discutibilmente autentiche) solo per scopi lucrosi ed aumentare i like, e quindi specularci.
In questa mia nuova missione con GRADO, sono costretta ad essere molto attenta a questa nuova grave situazione, perché il pericolo è davvero alto. E lui, misura proprio questo:

Sarete in grado di evolvere senza perdervi? Voi stessi e gli uni con gli altri?
L’umanità non è un residuo del passato, ma il vostro compito più urgente.
Perché, e qui sta il senso ultimo di tutto, non c’è futuro che valga la pena di costruire se non siete più in grado di restare umani.
Questi sono gli ingredienti dell’unica pozione magica per poterlo fare: onestà, lealtà, sicurezza, solidità, gratitudine, riconoscenza.
Sei IN GRADO di ascoltare l’ultima chiamata ad esseri umani?
Come sempre poco c’è da aggiungere alle parole chiare e definite di Grado. L’unica cosa che ti rimane da fare e scoprire se SEI IN GRADO. Vuoi scoprire se sei un esemplare umano autentico o un falso?
Ultima chiamata per essere umani!
Non ti rimane che seguirmi nella prossima indagine. Entrerai con me dentro alle tecnologie umane ed insieme costruiremo il Mondo che non c’è ancora che, tratto dopo tratto, si farà sempre più evidente e realizzabile.
Nel frattempo, mi trovi anche sui miei social, potrai conoscere tutte le attività dell’iniziativa M.A.T.A. e potrai anche interagire con me. Scopriremo insieme come Mettere Azioni Talenti e Attitudini fa riconoscere la presenza di umanità e se sei IN GRADO di…

Per comprendere meglio come scoprire ed usare i talenti e le tue tecnologie umane, leggi le opere della mia autrice 😉
note: le conoscenze contenute in questo articolo fanno riferimento alla ricerca ventennale di MLBsystem®






















