Il riscaldamento globale di solo mezzo grado in più potrebbe triplicare le aree della Terra considerate inospitali per l’uomo a causa del calore estremo, una superficie equivalente agli Stati Uniti. È la drammatica previsione di un team internazionale di scienziati guidato dal King’s College di Londra, che ha pubblicato uno studio su Nature Reviews Earth and Environment.
Le temperature estreme supereranno la soglia di sopportazione
Se il riscaldamento globale supererà i 2°C rispetto ai livelli preindustriali, il caldo in alcune aree diventerà insopportabile anche per individui giovani e sani. Per gli anziani, la situazione sarà ancora più grave: le aree invivibili aumenteranno del 35%.
Superamento delle soglie di calore
Secondo il professor Tom Matthews, autore principale dello studio, già oggi in alcune regioni del pianeta le soglie di calore tollerabili sono state appena superate. Tuttavia, nei prossimi decenni anche gli adulti giovani potrebbero subire colpi di calore letali, persino all’ombra e con una buona idratazione.
Conseguenze mortali per il corpo umano
I ricercatori hanno analizzato i dati climatici correlati ai rischi di mortalità per calore. Sono emerse due soglie critiche:
- Soglia “non compensabile”: quando la temperatura corporea interna aumenta in modo incontrollabile.
- Soglia “non sopravvivibile”: quando la temperatura interna supera i 42°C in meno di sei ore.
Tra il 1994 e il 2023, le soglie di tolleranza termica sono state violate nel 2% della superficie terrestre per gli adulti sotto i 60 anni, e nel 20% per gli anziani. Finora, le soglie “non sopravvivibili” sono state solo marginalmente superate per gli anziani.
Prospettive future: rischi crescenti oltre il mezzo grado in più
Se il riscaldamento globale raggiungesse i 4°C, il 40% della superficie terrestre potrebbe diventare inabitabile per gli adulti. Le regioni subtropicali come il Sahara e l’Asia meridionale saranno le più a rischio. Matthews ha sottolineato l’importanza di strategie per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e proteggere le comunità più vulnerabili. “Il lavoro interdisciplinare sarà fondamentale per affrontare il calore senza precedenti e prevedere spazi freschi per ripararsi.”
Dal 2000 sono stati registrati oltre 260.000 decessi correlati alle temperature estreme. Tra gli episodi più letali:
- L’ondata di calore europea del 2003, con circa 72.000 vittime.
- Il caldo record del 2022 in Europa, con 62.000 decessi.
- L’ondata di calore russa del 2010, con circa 56.000 vittime.
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