Un nuovo progetto di economia circolare da parte della Fondazione Edmund Mach è il soggetto della nostra storia
La storia di oggi verte su un tema sempre di grande attualità e profondamente legato a quelli che sono i problemi che affliggono il pianeta. Un nuovo progetto di economia circolare da parte della Fondazione Edmund Mach è il soggetto della nostra storia.
L’economia circolare è un modello economico che mira a ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza delle risorse. Questo modello è basato sulla filosofia di “chiudere il ciclo” delle materie prime, ovvero di riutilizzare e riciclare i materiali il più possibile, invece di considerarli come rifiuti. In questo modo, si riduce soprattutto la dipendenza dalle risorse finite e si preserva l’ambiente. L’economia circolare si oppone all’economia lineare, che consiste nell’estrazione, produzione e smaltimento di risorse, senza preoccuparsi del loro riutilizzo. In un’economia circolare, le attività produttive sono progettate per minimizzare gli sprechi e massimizzare il riutilizzo delle risorse.
Il momento della nostra intervista per la storia di oggi vede come protagonista Filippo Faccenda, responsabile scientifico di progetto e referente della Fondazione FEM. Con lui andremo a raccontare come il loro nuovo progetto vuole dare valore alla zootecnia e all’acquacoltura:
La Fondazione Edmund Mach (FEM, www.fmach.it) è una delle principali istituzioni italiane attive nel campo dell’istruzione, della ricerca, della tecnologia e del trasferimento tecnologico nel settore agroalimentare e ambientale. Fondata nel 1874 come Istituto Agrario di San Michele all’Adige (IASMA), è stata ribattezzata Fondazione Edmund Mach (FEM) nel 2008, in seguito alla fusione dello IASMA con il Centro per l’Ecologia Alpina. Presso FEM lavorano oltre 600 persone dedicate a ricerca, istruzione e trasferimento tecnologico sulle tematiche di agricoltura, alimentazione e ambiente. FEM promuove inoltre pratiche agricole a basso impatto, conservazione della biodiversità genetica e di specie negli ecosistemi alpini e nelle aree marginali.
Il progetto è risultato vincitore di un finanziamento all’interno del bando 2022 dei Partenariati europei per l‘innovazione (PEI) con focus sull’utilizzo di sottoprodotti, materiali di scarto e residui con finalità di bioeconomia circolare. L’idea progettuale è quella di costruire una filiera in cui sono valorizzati i sottoprodotti agro-industriali locali per produrre larve di insetto destinate all’alimentazione delle galline ovaiole. L’insetto verrà utilizzato in sostituzione di ingredienti meno eco-sostenibili (impronta carbonica, LCA), o che potrebbero entrare in competizione con l’alimentazione umana (si veda l’esempio della soja). A loro volta gli scarti della produzione degli insetti diventano un ammendante per il terreno, nel caso del substrato di crescita delle larve, mentre le esuvie che si generano dalla muta degli insetti fungeranno da prebiotico nell’alimentazione della trota.
La start-up Baolfly srl, coordinatore del progetto, si occuperà di studiare una dieta per le larve della mosca soldato partendo esclusivamente da scarti prodotti dalle aziende della filiera agro-alimentare locale all’interno dell’impianto pilota di proprietà. La dieta che darà i migliori risultati in termini di accrescimento e valore nutrizionale delle larve, verrà poi utilizzata per produrre l’alimento per le galline ovaiole.
Uova di Montagna eseguirà le prove di alimentazione sulle galline ovaiole introducendo nella dieta l’insetto in sostituzione alla soia, per poi determinare la qualità dell’uovo prodotto dalle galline alimentate con la dieta alternativa. Ma non è tutto, il cerchio si chiude con un ultimo passaggio: i sottoprodotti dell’allevamento dell’insetto, ovvero esuvie e insetti adulti, vengono riutilizzati come integratori nell’alimentazione delle trote.
FEM sarà responsabile della conduzione della parte sperimentale sulla trota. Questa sarà contraddistinta dallo studio del valore nutrizionale delle esuvie di insetto, a cui seguirà la trasformazione ed inclusione di questo ingrediente all’interno del mangime per pesci, ed infine la conduzione dei test di alimentazione su trota per determinarne possibili effetti benefici, attraverso analisi di metagenomica applicate al microbiota intestinale e l’utilizzo di marcatori molecolari per determinare l’espressione di geni coinvolti nella risposta immunitaria degli animali.
FEM sarà responsabile scientifico del progetto, contribuirà allo studio della dieta delle larve di insetto ed eseguirà l’attività relativa al riutilizzo delle esuvie nell’alimentazione del pesce. Inoltre FEM, fornirà il supporto tecnico-scientifico alle aziende partner di progetto, grazie alle competenze e strumentazioni dell’Unità acquacoltura e idrobiologia (Centro Trasferimento Tecnologico) con la collaborazione dell’Unità biotecnologie dei prodotti naturali (Centro Ricerca e Innovazione).
La popolazione mondiale è in continua crescita favorita soprattutto dalla spinta demografica dei paesi in forte sviluppo economico (Asia e parte dell’Africa in primis). Oltre ad un aumento generalizzato delle quantità di cibo necessario a sfamare la popolazione mondiale i paesi che stanno vivendo ora il loro boom economico stanno modificando le loro abitudini alimentari richiedendo via via maggiori quantitativi di proteine di origine animale.
In questo scenario, le produzioni agricole destinate alla produzione di alimenti zootecnici entreranno presto in competizione, per il suolo e le risorse, con quelle destinate al consumo umano. Per questo motivo il settore della mangimistica sta spostando la loro attenzione verso ingredienti alternativi per l’alimentazione degli animali da reddito.
Gli insetti stanno suscitando un crescente interesse come alimento ad uso zootecnico in quanto sono degli ottimi bio-convertitori di sottoprodotti di origine organica che non possono essere destinati tal quali all’uso zootecnico. In secondo luogo, le larve degli insetti (si veda ad esempio la mosca soldato nera) sono organismi con un ciclo di vita molto rapido e dal punto di vista nutrizionale sono ricchi in proteine e grassi. Questo fa degli insetti un ottimo alimento per la zootecnia, non a caso gli insetti sono stati autorizzati già nel 2017 per alcuni animali allevati come i pesci.
In definitiva il progetto WIN4FEED vuole rappresentare un modello virtuoso di produzione perfettamente integrato all’interno del sistema di economia circolare, che sposa la filosofia del “zero waste”, ovvero lo sforzo di ridurre al minimo gli scarti di processo.
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