Welcome Leonardo!
Il tour mondiale, che vede protagonisti, questa volta, non una band pop ma i macchinari di Leonardo Da Vinci, giunge nel Sannio.
Sarà il Convento delle Clarisse di Montesarchio ad aprire le porte per l’espozione delle macchine di Leonardo, nate dallo studio intenso dei suoi disegni, schizzi ed abbozzi. La mostra “Il Genio di Leonardo” vi delizierà con i modelli frutto della grande creatività e ingegnosità dell’animo umano, di un fiorentino nato da un amore illegittimo tra una donna, della quale conosciamo solo il nome, Caterina, e di Ser Piero Da Vinci, appartenente ad una famiglia di nobili di notai.
E’ qui che il piccolo Leonardo comincia ad essere affascinato dalla natura e dal volo degli uccelli, mentre poco distante sente il rumore dei mulini ed il loro accarezzare le acque. Intanto, però, altro era stato deciso per lui, seguire la carriera notarile a Firenze. La città era, ai tempi, meno incantevole di oggi, ma già avviata verso lo splendore. Ovunque, infatti, vi erano cantieri aperti per la costruzione di opere architettoniche e artistiche. Leonardo, incuriosito da quanto si muoveva in città e succedeva negli studi d’arte, fu portato dal padre in una delle botteghe più famose del tempo, quella del Verrocchio, dove rimase per otto anni.
I suoi interessi crebbero parallelemente al trascorrere degli anni. Nel 1482, inizia a viaggiare per le Corti di Italia, dove presenta se stesso come ingegnere, architetto, scultore, pittore e cantore, fino a divenire Ingegnere militare, al servizio di Cesare Borgia.
Uno dei più grandi geni dell’umanità, aveva ben chiara l’idea di “macchina” come frutto dell’assemblaggio di un insieme di pezzi. Da questo principio nascono i disegni dei macchinari. I disegni stessi ci rivelano lo studio spassionato, determinato ed estremamente preciso, il prodotto di un animo eccezionalmente curioso. Leonardo conosce le macchine semplici, la curricola, la leva, la vite ma non si ferma alla conoscenza, anzi vuole comprendere appieno il meccanismo, allora passa allo studio della funzione, della specificità, così poi da mettere in pratica queste conoscenze nell’ideazione di meccanismi più complessi caratterizzati da diversi modi di trasporto del moto che permettono l’attuazione di una operazione a cui segue un’altra operazione e così via. Ne sono esempi la ruota dentata, dove i diversi tipi di denti producono ciascuno un tipo diverso di movimento come anche l’utilizzo contemporaneo di differenti ruote, accorgimenti ingegneristici che facilitano il ruolo dei carri nel sollevamento di pesanti carichi.
E ancora, l’artista fiorentino si dedica allo studio della molle relativamente ai volani sino a scoprire che può essere impiegata per le serrature, come motore negli orologi e sino a disegnare una macchina per fabbricarle.
La meccanica del volo è, invece, legata agli anni della gioventù. Lasciata Firenze, Leonardo comprende che il volo è possibile grazie al colpo d’ala nell’aria che, essendo comprimibile, esercita una resistenza che a sua volta sostiene il corpo.
Sviluppando questa intuizione nasce il famoso progetto del Paracadute e la vite aerea, considerata il prototipo del moderno elicottero. Sino all’idea grandiosa che l’uomo possa volare: << ...che per queste ragioni potrai conoscere l'uomo colle sua congegnate e grandi ale, facendo forza contro alla resistente aria e vincendo, poterla soggiogare e levarsi sopra di lei. >>
E’ proprio all’ala che Leonardo riserva una ricerca accurata che lo porta alla progettazione di un’ala simile a quella del pipistrello, detta ala “a sportelli o a rivestimento continuo”. L’apice si raggiunge quando a questa sostituisce una soluzione ancor più creativa, un’ala con ossatura simile a quella di una mano.
Contrario alla guerra, Leonardo lavorava, comunque, per i più grandi Signori dell’epoca che la consideravano un’arma infallibile per stabilire il proprio potere, da qui i suoi studi sulle macchine belliche e le armi principalmente da fuoco, da assedio, catapulte per una gestione della guerra più tradizionale. Infatti, i progetti erano grandi disegni di un visionario, quindi in parte impraticabili. Si concentrò così sul migliorare quelle già esistenti. E’ un esempio la balestra gigante progettata per abbattere le mura difensive del nemico mediante il lancio di pesanti palle di pietra. Oppure riguardo i cannoni, concentrandosi sui vari step del loro funzionamento, fusione, caricamento, accensione ed, infine, raffreddamento, riesce ad accrescerne il volume di fuoco e la rapidità e la precisione di tiro, studiando la forma e la traiettoria del proiettile in una curva parabolica prima di Galileo e Newton.
Leonardo Da Vinci, pittore, disegnatore, scultore, trattatista, scenografo, architetto, anatomista, scienziato, ingegnere, musicista, progettista e inventore, incarnò meravigliosamente lo spirito del Rinascimento, epoca di splendore culturale, riconoscendo la grandezza dell’arte: << l'artista riteneva che neppure con la grande maestrìa delle proprio mani avrebbe mai potuto raggiungere la perferzione dell'arte nelle cose che egli s'immaginava poichè queste erano di grande finezza intellettuale e meravigliose>>, così ne scrisse il Vasari.
Le macchine di Da Vinci saranno esposte fino al 31 Gennaio 2016, dalle 9.00 alle 13.00 e il pomeriggio, dalle 15.00 alle 20.00, sette giorni su sette .
Il tour partirà poi per la tappa successiva, Dublino.