In molte regioni tropicali, le malattie trasmesse dalle zanzare—come la dengue, la febbre gialla, lo Zika e la chikungunya—costituiscono una delle principali emergenze sanitarie. Ogni anno ci sono circa 60 milioni di casi registrati di dengue nel mondo, con circa 25.000 decessi, quasi tutti concentrati in Asia. Nonostante alcuni vaccini esistano, nessuno offre una protezione capace di essere considerata universalmente efficace come quelle per morbillo o poliomielite. In questo panorama, emerge una strategia promettente: l’uso del batterio Wolbachia. Questo microrganismo è già presente naturalmente in circa la metà di tutte le specie di insetti, ma non nella zanzara Aedes aegypti, che è la principale responsabile della trasmissione di molti virus umani.
Come funziona il metodo Wolbachia
Il principio alla base è semplice ma geniale:
- Si preleva Wolbachia da insetti che già lo ospitano.
- Il batterio viene iniettato negli embrioni di Aedes aegypti in laboratorio. Dopo un lavoro molto delicato (non tutti gli embrioni sopravvivono), si allevano le zanzare adulte che lo contengono.
- Le femmine infette vengono fatte accoppiare con maschi non infetti; la discendenza eredita Wolbachia.
- Queste zanzare “positive” vengono poi rilasciate sul territorio, dove si mescolano con la popolazione selvatica. In poche generazioni (3-6 mesi) la maggior parte delle zanzare in un territorio possono diventare portatrici di Wolbachia.
Il funzionamento biologico si basa su due aspetti: Wolbachia rafforza il sistema immunitario della zanzara e modifica la disponibilità di risorse necessarie ai virus (per esempio colesterolo), rendendo più difficile la replicazione virale all’interno dell’insetto. Se il virus non si sviluppa nelle zanzare, non può più essere trasmesso agli esseri umani.
Efficacia: dati reali dagli esperimenti sul campo
Diversi studi “real world” mostrano risultati molto incoraggianti.
- A Yogyakarta (Indonesia), in uno studio randomizzato di controllo (RCT), con popolazione di circa 310.000 abitanti divisa in 24 aree, il rilascio di zanzare infette da Wolbachia ha ridotto i nuovi casi di dengue del 77% e i ricoveri del 86% rispetto alle aree non trattate.
- In Brasile e Colombia sono state rilevate riduzioni di infezioni nuove di oltre i due terzi, in alcuni casi anche sopra il 90%.
- In Australia, nella zona del Far North Queensland, il contrasto alla dengue è stato così marcato che ormai si considera quasi eliminata la trasmissione locale, per la prima volta in oltre un secolo.
Sfide e prospettive per una larga implementazione
Nonostante il successo, ci sono ostacoli da superare:
- Accettazione sociale e politica – Ogni progetto ha dedicato grande attenzione al coinvolgimento delle comunità: comunicazione, trasparenza, spiegazione del metodo, rispondere a domande. A Yogyakarta il tasso di accettazione pubblica è stato dell’88%, in altre aree dell’Indonesia e in Brasile e Colombia è stato superiore al 90%.
- Finanziamento iniziale – I costi iniziali per allevare le zanzare, creare infrastrutture, coordinare il rilascio sono elevati. I costi a regime, però, sono bassi. Studi suggeriscono che per ogni dollaro speso, il ritorno in benefici sanitari può essere fra 1,35 e 3,40 dollari. Nel caso di una grande città in Indonesia, il costo per prevenire un anno-vita aggiustato per la disabilità (DALY) è stimato in circa 1.500 dollari, un valore che risulta competitivo per molti paesi a reddito medio.
- Logistica e scala – Bisogna produrre enormi numeri di zanzare infette; Medellín (Colombia) già produce 30 milioni di zanzare a settimana. Per aree più vaste si dovrebbero raggiungere cifre su scala miliardaria. Anche il rilascio richiede personale, coordinamento, distribuzione regolare (ogni 50 metri nei casi studiati) per coprire l’area in modo efficace. Tecnologie emergenti (es. uso di droni) potrebbero aiutare.
Ridurre in modo significativo l’impatto delle malattie tropicali trascurate
Il metodo basato su Wolbachia rappresenta una delle migliori speranze attuali per ridurre in modo significativo l’impatto delle malattie tropicali trascurate. Non sostituisce necessariamente altre misure come vaccini, spray, reti antizanzara, ma può ridurre enormemente la necessità e il costo di queste. Se implementato su larga scala, con il sostegno politico, finanziario e comunitario adeguato, potrebbe proteggere centinaia di milioni di persone ogni anno. Il futuro dipenderà da quanto velocemente questi programmi riusciranno a scalare, e da quanto saranno in grado di mantenere fiducia e sostenibilità in contesti spesso sfidanti.
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