La "rivoluzione gentile" di Erica Isotta, founder del progetto Women Plot, da voce a chi non ne ha.
Erica Isotta
Erica Isotta è la founder del progetto Women Plot. Con la sua start up Erica si pone l’obiettivo di dare voce alle donne, ma soprattutto a chi non ne ha.
La sua infatti è una “rivoluzione gentile” fatta di ascolto, dove chi ci sta di fronte è protagonista, facendo spazio ad un nuovo punto di vista, ad una diversa visione del contesto.
Donna di respiro internazionale, Erica Isotta rappresenta a pieno lo stile delle generazioni contemporanee, dove visione del futuro, lettura del contesto sociale e condivisione sono alcuni punti cardine del proprio percorso.
Sono nata a Milano nel 1992, ma grazie all’apertura mentale dei miei genitori ho avuto modo di viaggiare e conoscere diverse culture. Durante il liceo, ho avuto la possibilità di vivere in un piccolo paesino irlandese per tre mesi, Watergrasshill, ed è stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita. Questo mi ha poi spinto, dopo gli studi, a intraprendere un percorso professionale nel campo dell’Information Technology, lavorando negli ultimi cinque anni per grandi aziende americane, come LinkedIn e Salesforce.
In questi ambiti, ho avuto modo di apprendere i valori dell’innovazione digitale, della trasparenza, e dell’inclusività. Tutti questi valori sono necessari in qualsiasi settore al giorno d’oggi. Quando ci confrontiamo con un’azienda non è più solo la pubblicità in tv a convincerci come negli anni novanta, ma un insieme di fattori: dai valori che rappresentano a ciò che le persone dicono di loro sui social. Un brand che non esiste digitalmente non esiste ad oggi nel mondo reale.
Sono sempre stata una grande appassionata di lettura e nel crescere mi sono sempre sentita un po’ isolata proprio a causa di questo mio passatempo. Negli ultimi dieci anni, oltre a continuare a coltivare la mia passione per la scrittura che mi ha portato a pubblicare tre libri. Ho avuto anche il modo di decodificare alcuni schemi con cui cresciamo, in particolare come donne, e che puntano a limitarci ad alcuni predestinati ruoli di genere. Come donne veniamo spesso spinte l’una in competizione con l’altra, per esempio. Women Plot vuole essere un luogo (e anche, non-luogo) di ritrovo per amplificare voci femminili, con tutti e tutte quante, indipendentemente dall’identità di genere di appartenenza. L’idea è di permettere di trasformare l’esperienza individuale della lettura in qualcosa di collettivo, da fare insieme, attraverso ritiri di lettura, scambi di libri ed eventi.
Women Plot come dicevo, ha la missione di amplificare voci femminili. Da un lato, quindi, pubblichiamo libri scritti da donne: giovani, più mature, etero, appartenenti alla comunità LGBTQ+, appartenenti ad una minoranza etnica, nere, asiatiche, bianche, abili, disabili… insomma, c’è posto per tutt*. Inoltre, collaboriamo con altre case editrici proprio per seguire i nostri principi di sorellanza e collaborazione, a discapito della competizione imposta alle piccole imprese che rischiano di cannibalizzarsi a vicenda. Proprio per questa ragione, sul nostro sito womenplot.com è possibile trovare un marketplace con oltre 50 case editrici che espongono i loro titoli scritti da donne. Infine, come già menzionato prima, promuoviamo la connessione della nostra community anche nella vita reale grazie a ritiri di lettura durante il weekend e eventi di altro tipo. Per ora abbiamo organizzato eventi a Milano, Firenze, Salerno, Bergamo, Roma, Bari e perfino a Londra!
Personalmente, nel 2020 mi sono trovata di fronte a molte difficoltà, tra cui un aborto spontaneo nel bel mezzo del primo lockdown. Le donne abortiscono da sole, isolate dalla regola delle dodici settimane: ovvero, “non annunciare la tua gravidanza fino al secondo trimestre”. Secondo questa logica, una donna che non annuncia la sua gravidanza non dovrà annunciarne la perdita. Così la vita continua, come se non fosse mai successo. Women Plot nasce con l’intento di dare voce alle donne perché conosco il peso del silenzio e voglio liberarne quante più donne possibile. Ho avuto anche l’onore di poter parlare di questo argomento in una Ted Talk a soli tre mesi dall’uscita del libro.
Credo profondamente nell’umanità. Molte persone mi hanno definito un’ “ottimista senza speranza” nel corso della mia vita. La rivoluzione gentile a cui voglio dare origine con Women Plot è la rivoluzione delle parole, altrui. Siamo sempre così concentrati a dire la nostra, a dare la nostra opinione, che ci soffermiamo solitamente molto poco sulle parole degli altri, sulle loro storie. La rivoluzione gentile scardina ciò che abbiamo sempre creduto fosse la definizione di comunicazione, ovvero il parlare, più forte degli altri spesso e volentieri, per dare posto al cosiddetto “active listening”, ovvero l’ascolto attivo. Nella Rivoluzione Gentile siamo disposti a rinunciare al nostro privilegio per dare voce a chi non ne ha, per amplificare le voci altrui. Ho sempre creduto di essere stata molto fortunata nella vita e questo è il mio modo di give back, restituire dell’energia positiva nel mondo.
Mi piacerebbe che Women Plot fosse presente in Europa nel 2022, sia con il marketplace del nostro sito sia con molti eventi per rendere la nostra community sempre più forte e capillare.
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