L’UE sta adottando misure per migliorare l’accesso transfrontaliero alle e-evidence creando un quadro giuridico che consenta di indirizzare gli ordini giudiziari direttamente ai fornitori di servizi con sede in un altro stato membro.
Il Consiglio ha concordato oggi la sua posizione su una proposta di regolamento sugli ordini europei di produzione e conservazione di e-evidence in materia penale. Ora è pronto per avviare negoziati con il Parlamento europeo al fine di raggiungere un accordo prima della fine della legislatura.
“Le prove elettroniche stanno diventando un elemento vitale nei procedimenti penali: oggigiorno i criminali utilizzano una tecnologia di comunicazione all’avanguardia che non si ferma alle frontiere: queste nuove regole sostituiranno i metodi ingombranti esistenti con strumenti rapidi ed efficienti per raccogliere e scambiare prove elettroniche attraverso frontiere: ciò contribuirà a proteggere i nostri cittadini e lo farà senza compromettere i loro diritti e le loro libertà” ha affermato Josef Moser, ministro della giustizia dell’Austria.
Accesso transfrontaliero alle prove elettroniche: le nuove regole
Il regolamento cerca di introdurre un meccanismo alternativo agli strumenti esistenti di cooperazione internazionale e assistenza giudiziaria reciproca. Affronta in modo specifico i problemi derivanti dalla natura volatile dell’e-evidence e dall’aspetto “perdita di posizione” stabilendo nuove procedure per un accesso transfrontaliero rapido, efficiente ed efficace.
Le caratteristiche principali delle nuove regole sono:
Accesso transfrontaliero alle prove elettroniche: i prossimi step
Il Consiglio è ora pronto ad avviare negoziati di trilogo con il Parlamento non appena quest’ultimo avrà concordato la sua posizione.
Nel frattempo, il Consiglio continua a lavorare sulla direttiva relativa alle norme armonizzate sulla nomina di rappresentanti legali allo scopo di raccogliere prove in procedimenti penali al fine di raggiungere un accordo il più presto possibile sotto la presidenza rumena.
Il regolamento sugli ordini europei di produzione e conservazione di e-evidence in materia penale fa parte di un pacchetto presentato dalla Commissione nell’aprile 2018 che comprende anche una direttiva che stabilisce norme armonizzate sulla nomina di rappresentanti legali ai fini della raccolta di prove in ambito penale procedimento. Il lavoro su questa direttiva è ancora in corso in seno al Consiglio.
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