L’Argentina ha un nuovo presidente: Javier Milei. Il neo eletto presidente, di origini italiane, ha ottenuto il 56% dei voti e il suo vantaggio è stato chiaro già al 30% dei seggi scrutinati. Presente sui media e sui social, noto per il suo modo schietto (e a volte scurrile) di trattare le questioni che interessano il Paese, Milei incarna il libertarismo di estrema destra.
Javier Milei: da docente a presidente dell’Argentina
Nato a Buenos Aires nel 1970, è appassionato di economia fin dall’età di 11 anni. Si è, infatti, laureato in Economia presso l’Università di Belgrano. Subito dopo ha conseguito due master presso l’Istituto per lo Sviluppo Economico e Sociale (IEDES) e l’Università Torcuato di Tella. Nella sua carriera ha abbinato incarichi presso importanti istituzioni e docenza universitaria. Milei ha, infatti, insegnato per più di 20 anni macroeconomia, microeconomia, economia della crescita e matematica dell’economia in diverse università argentine e all’estero. E’ considerato un esperto di crescita economica.
Nel 2018 è stato l’economista più invitato ai programmi dei canali argentini, nel 2019 la rivista Noticias lo ha riconosciuto tra le persone più influenti d’Argentina, nel 2020 la sua vicinanza agli oppositori del presidente Alberto Fernández avrebbe contribuito alla politicizzazione dei giovani argentini, avvicinandoli al liberalismo. Alla luce di quanto detto non stupisce il successo elettorale ottenuto come candidato del partito La Libertà Avanza. Il consenso più alto registrato da quando, nel 1983, è stata instaurata la democrazia in Argentina.
Contro la casta
Quale corso politico si apre ora in Argentina con l’elezione di Milei alla presidenza? Il professore, che aderisce alla filosofia dell’anarcocapitalismo, si è proposto di abolire la banca centrale argentina, di dollarizzare l’economia. L’istruzione pubblica sarà sostituita da un sistema di voucher scolastici mentre la sanità sarà privatizzata. Sarebbe intenzione del neo presidente sostenere il libero commercio di organi umani così come la libera vendita di armi da fuoco. I ministeri di istruzione, sanità e ambiente saranno accorpati in un unico ministero detto “del capitale umano”.
Da sempre contrario all’aborto, anche in caso di stupro, ha intenzione di indire un referendum popolare per capire se abrogare o meno la legge che lo legalizza dal 2020. Si è detto favorevole, invece, alla liberalizzazione delle droghe e ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Nega il cambiamento climatico e considera l’educazione sessuale come un affronto alla famiglia. Milei si è, inoltre, più volte dichiarato contro la casta politica ritenuta composta da “politici inutili che non hanno mai lavorato“.
La ricostruzione dell’Argentina
“Oggi inizia la ricostruzione dell’Argentina” ha detto Milei subito dopo essere stato eletto aggiungendo che “Il modello di decadenza è arrivato al termine, non si può tornare indietro“. Milei si dice consapevole dei problemi del suo Paese: “abbiamo problemi enormi davanti a noi: inflazione, disoccupazione e povertà“. Problemi che affronterà seguendo idee economiche a lui care come, ad esempio, l’istituzione di uno Stato minimo (per inciso è il contrario dello Stato sociale); non promuoverà al giustizia sociale poiché le ingiustizie sono da lui ritenute naturali e uno Stato non può farsene carico. Un impegno sarà quello di tagliare il bilancio dello Stato, la motosega portata sul palco durante i comizi era molto eloquente.
In copertina foto di Craig Wealand da Pixabay