E' ispirato al sentimento body positive l'ultimo post pubblicato dalla cantante Arisa sul suo profilo Instagram
Le donne vogliono piacere a loro stesse, non alla società o agli uomini, ma unicamente a loro stesse. Lo stanno dimostrando tante celebrità che con monologhi, servizi fotografici o i loro profili social portano avanti campagne all’insegna dell’amore e dell’accettazione di sé. Lo ha dimostrato ancora una volta Arisa con il suo ultimo post in topless, pubblicato sul profilo Instagram, che è una vera celebrazione, oltre che di se stessa, anche del movimento body positive.
“Ma sai che c’è ? Ci sono cose che non potrai fare più.. il tempo passa e chissà come andrà a finire, ma qui e ora sono questa. Basta vergogne e interrogativi, basta se, basta ma… mi voglio celebrare e ringraziare i miei genitori che mi hanno fatto bella, perfetta a modo mio.” Queste le parole che Arisa ha scelto come accompagnamento al suo post che la ritrae ricoperta solo di catene. Un invito, come dicevamo, rivolto a tutte le donne perché imparino ad amarsi nella loro unicità e particolarità senza inseguire modelli imposti dalla società.
Spesso associato aI “fat asseptance“, il movimento “body positive” nasce come contrapposizione a quella tendenza, dettata in gran parte dalla moda e dal marketing, che vuole fissare delle regole rigide per definire il concetto di bellezza riferito al corpo di una donna. Ciò che i due movimenti hanno in comune è la lotta contro la discriminazione verso persone che non si uniformano a questi canoni estetici. Negli ultimi anni le persone obese o anche in sovrappeso sono state oggetto di numerosi attacchi; accusate di essere sciatte, senza un minimo controllo di sé, sono state spesso paragonate a casi umani da compatire e considerate (per una transitività dai meccanismi ancora ignoti) poco affidabili dal punto di vista professionale. Inutile dire che le donne sono i bersagli preferiti di questo tipo di critica e che le gravidanze sono considerati dei banchi di prova. E’ chiaro (in realtà non è chiaro a nessuno) che l’obesità è un problema di salute da non sottovalutare e il primo passo da compiere è amarsi e scegliere ciò che è meglio per sé, al di là delle occhiatacce o delle frecciatine altrui, anche quando queste feriscono.
Il movimento body positive fa un passo in più: tende a considerare i corpi delle donne nella loro unicità e, elemento ancora più importante, nella loro funzionalità. Cerca, cioè, di “smarcarsi” da quella necessità di essere belle a tutti i costi anche se in maniera diversa e considera il corpo come un mezzo che consente di vivere la vita al meglio delle proprie possibilità. Non a caso questo movimento sociale include anche persone che hanno delle disabilità o delle cicatrici importanti. Donne che considerano quelle cicatrici, non come imperfezioni ma come trofei di guerre vinte, come Eugenia di York, la figlia del principe Andrea d’Inghilterra che, nel giorno del suo matrimonio, ha indossato l’abito che desiderava anche se questo ha significato mettere in luce una lunga cicatrice sulla schiena. Le donne vogliono piacere a loro stesse, non alla società o agli uomini ma semplicemente a loro stesse. Ciò che non sanno è che questo le rende irresistibili.
In copertina foto di MarMa su Wikipedia in italiano
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