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Biodiversità: le conclusioni dell’Unione Europea

Nelle sue conclusioni odierne, il Consiglio ribadisce che l’UE e gli Stati membri guideranno e intensificheranno gli sforzi volti ad arrestare la perdita di biodiversità e a ripristinare gli ecosistemi. Le conclusioni contengono orientamenti politici per i lavori che porteranno al quadro globale post-2020 in materia di biodiversità. Il Consiglio invita inoltre la Commissione europea a elaborare senza indugio una strategia dell’UE per la biodiversità per il 2030 ambiziosa, realistica e coerente quale elemento centrale del Green Deal europeo.

Gli Stati membri sottolineano all’unanimità la necessità di un’azione globale urgente a tutti i livelli per arrestare la perdita di biodiversità. Il Consiglio osserva con grande preoccupazione lo stato allarmante in cui versa la natura, con circa un milione di specie a rischio di estinzione, e le gravi ripercussioni degli incessanti cambiamenti climatici. Il Consiglio sottolinea l’importanza dell’elaborazione e dell’adozione, da parte dell’UE e dei suoi Stati membri, di strategie e piani d’azione nazionali sulla biodiversità per conseguire il quadro globale post-2020 in materia di biodiversità.

Il Consiglio è determinato a dare l’esempio e contribuire con decisione all’adozione di un quadro globale post-2020 in materia di biodiversità ambizioso e realistico, per arrestare la perdita di biodiversità e ripristinare la biodiversità entro il 2030. Si impegna inoltre a integrare la biodiversità in tutte le pertinenti politiche dell’UE, ad esempio la nuova politica agricola comune (PAC). Gli Stati membri sottolineano all’unanimità la necessità di eliminare le sovvenzioni dannose per la biodiversità e migliorare la revisione dell’attuazione e la rendicontabilità delle politiche, delle azioni e degli impegni in materia di natura e biodiversità, allo scopo di intensificare le azioni a tutti i livelli.

Il Consiglio chiede inoltre l’integrazione piena, efficace e coerente della biodiversità nell’elaborazione e nell’attuazione del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 dell’UE, nonché nelle future politiche, quali ad esempio la politica comune della pesca e il piano d’azione per l’economia circolare. Gli Stati membri accelereranno la transizione verso un’economia efficiente sotto il profilo delle risorse, sicura, circolare e climaticamente neutra, che inoltre protegga e ripristini la biodiversità e i servizi ecosistemici.

Gli Stati membri sottolineano l’importanza di rendere i flussi finanziari nazionali e internazionali – fra l’altro negli appalti pubblici – coerenti con il quadro globale post-2020 in materia di biodiversità.

Il Consiglio tornerà sulla questione al fine di adottare un mandato per la posizione dell’UE nei negoziati in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP 15 della CBD) che si terrà nell’ottobre 2020 a Kunming in Cina. La conferenza storica dovrebbe concordare un quadro globale post-2020 in materia di biodiversità.

Paolo Rogno

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