Il cambiamento climatico ha effetti significativi sulla neve. Il continuo rialzo delle temperature sta portando sempre meno quantitativi di neve e in alcuni luoghi non ritornerà negli anni a venire. A dirlo è un recente studio pubblicato su Nature che apre una riflessione sulle conseguenze economiche per le comunità montane e su un problema che sta diventando sempre più urgente: la siccità.
Gli effetti del cambiamento climatico sulla neve
Nell’emisfero nord c’è sempre meno neve. Lo ha rilevato lo studio condotto da Alexander Gottlieb e Justin Mankin, due ricercatori del Dartmouth College di Hanover (New Hampshire, Stati Uniti). I ricercatori hanno preso in esame 169 bacini fluviali dell’emisfero settentrionale innevati a marzo negli anni dal 1981 al 2020. Marzo è il mese in cui il manto nevoso arriva al suo picco. La ricerca ha evidenziato che almeno in 70 bacini analizzati il manto nevoso sta gradualmente diminuendo anche i più grandi come quello del Danubio in Europa e al Salt Lake dello Utah (Usa). In più di 30 casi, la tendenza, definita “significativa”, è da collegare al riscaldamento globale per le attività antropiche.
In un passaggio, lo studio prevede anche che in alcuni luoghi la neve non tornerà più. Affinché un manto nevoso si conservi intatto, infatti, è necessario che le temperature si mantengano a -8°. Nei luoghi in cui le temperature si alzano al di sopra di questo limite, la neve è destinata a sciogliersi.
Quale destino per le comunità montane?
Intorno alla neve ruota un segmento importante del turismo italiano, a sua volta comparto strategico della nostra economia. Il comparto neve è oberato da costi piuttosto elevati. Alle spese per la gestione degli impianti di risalita vanno aggiunti quelli relativi all’innevamento artificiale. Secondo dati di Legambiente sul 2023, più del 90% degli impianti sciistici italiani è alimentato da neve artificiale. L’operazione, oltre a essere anch’essa altamente costosa, è tutt’altro che sostenibile poiché richiede molta energia e grandi quantità di acqua.
L’allarme siccità
La neve ha un ruolo importantissimo anche da un punto di vista ambientale. Con la fine dell’inverno la neve sciogliendosi va ad alimentare bacini idrici come laghi e corsi d’acqua. L’abbondanza di acqua, tipica della stagione primaverile, è fondamentale per l’approvvigionamento idrico a uso agricolo e per le centrali idroelettriche dalle quali dipende la vita di monte comunità.
Il 2022 è stato un anno record per il caldo. Con temperature al di sopra della media registrate in tutti i 12 mesi, il 2022 è stato il quinto anno più caldo della serie. L’assenza prolungata di precipitazioni, inoltre, lo ha reso un anno record anche per la siccità. Il 2023 non ha invertito la tendenza e le precipitazioni, più copiose rispetto all’anno precedente, non sono riuscite a compensare la scarsità dell’anno precedente.
Il 2024, iniziato da poche settimane, si sta caratterizzando anch’esso per temperature al di sopra della media.
In copertina foto di Erich Wirz da Pixabay