A Marzo Cinefago ripesca per voi quattro film che parlano di emigrazione, storie italiane e internazionali di persone che cambiano paese e vita
L’emigrazione avviene da sempre: si va via da paesi poveri, in guerra, che non garantiscono le condizioni per vivere dignitosamente, che non offrono opportunità di sviluppo e progresso. E’ un argomento che in Italia conosciamo bene non solo per la posizione geopolitica nel Mediterraneo che ci rende territorio di “salvezza” e immigrazione per milioni di persone che scappano dai paesi in via di sviluppo o attanagliati dalle guerre civili dell’Africa o del Medio Oriente, o dalla povertà dei Balcani, ma da sempre sul nostro stesso suolo arriva per molti “cervelli” del Sud, la necessità di spostarsi nelle regioni del Nord per lavorare,crescere, formarsi; e noi stessi Italiani siamo stati, soprattutto nel dopoguerra e prima del boom economico, un popolo che emigrava, per trovare maggiore fortuna all’estero.
E’ un fenomeno trasversale e secolare che con i fatti della Libia in questi giorni riecheggia più forte sulle cronache di tutta Europa, per questo abbiamo rivisto per voi quattro film che parlano di partenze verso terre promesse, di difficoltà di adattamento in nuove culture,di intolleranza e di pregiudizio, ma anche di umanità.
E’ del 1973 “Pane e Cioccolata” diretto da Franco Busati, uno dei film più toccanti di Nino Manfredi che racconta la storia di un italiano in cerca di una stabilità economica in Svizzera, tra le mille difficoltà per il rinnovo del permesso di soggiorno e per le amicizie sbagliate.
E’ pure un racconto italiano quello di “Così ridevano” del 1998 diretto da Gianni Amelio: storia di due fratelli siciliani emigrati a Torino che legheranno ancora di più i loro destini a causa di un tragico episodio cruciale.
Di un giovane regista rumeno invece, Bobby Paunescu, è “Francesca”: recente pellicola del 2009 che racconta di una giovane maestra di asilo romena alle prese con l’importante decisione di venire in Italia per realizzare un progetto più grande.
In fine non potevamo farci mancare Ken Loach su questo argomento, che con il suo “Un bacio appassionato” del 2004 racconta la storia di un giovane di origini Pakistane in Inghilterra.
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