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Concerto Spaziale

Il Museo del Novecento e la Fondazione Furla presentano Concerto Spaziale, la performance di Christian Marclay appositamente ideata per l’ultimo appuntamento di Furla Series #01 – Time after Time, Space after Space in Sala Fontana.

Artista, musicista e compositore, Christian Marclay ha iniziato a intrecciare performance, suono e arte visiva alla fine degli anni Settanta, quando scandagliava il supporto fisico del disco per creare successivamente assemblaggi surreali e giochi visivi di parole, elementi divenuti subito ricorrenti nella sua produzione artistica. Da quel momento Marclay è diventato un virtuoso della tecnica del collage che applica tuttora a diversi livelli in sculture, installazioni e video, così come nella musica, nel cinema e nella performance. Componendo e sperimentando, ha creato negli anni quel “teatro del suono trovato” di influenza duchampiana che ha ispirato un’intera generazione di musicisti e artisti.

Dal 2011 Marclay ha messo da parte dischi in vinile e giradischi per concentrarsi unicamente sui suoni e la loro acustica naturale, in reazione alla percezione comune per cui ogni suono è mediato e amplificato. Usando come “strumenti” musicali oggetti quotidiani, l’artista porta la nostra attenzione sulle potenzialità sonore che tali oggetti hanno.

In Sala Fontana, Marclay presenta Concerto Spaziale, una performance musicale basata sull’improvvisazione in cui i suoni di strumenti si fondono con quelli riprodotti attraverso l’utilizzo, la percussione e lo sfregamento di svariati oggetti rinvenuti durante il suo soggiorno a Milano. Insieme a lui performano Okkyung Lee, violoncellista sudcoreana, e Luc Müller, percussionista svizzero, dando vita a una composizione senza regole prestabilite, in cui lo spazio stesso viene attivato dai performer mentre stimoli acustici e visivi si intrecciano tra loro. A differenza della musica concreta dove i suoni sono registrati e distorti durante la riproduzione – attraverso il rallentamento, l’accelerazione o l’amplificazione – Marclay crede nel naturale potenziale acustico di qualsiasi oggetto, che quindi non richiede di essere amplificato. Musicista senza strumenti, esegue un concerto in cui ogni rumore è musica.

Gianfilippo Neri

Non è il caso di spendere tante parole per descrivermi, un solo aggettivo: passione. Per quello che faccio, per come lo faccio. La scrittura giornalistica è su tutto quello che più mi appassiona, appunto. Per il resto: Napoli, il Napoli un po' di buona cucina e ... non mettiamo limiti, ci conosceremo un po' per volta.

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