Proprio in occasione della pubblicazione del suo ultimo lavoro artistico, abbiamo potuto scambiare quattro chiacchere con Roberto Padovan.
“Commenti sonori alternativi” è un progetto strumentale di Roberto Padovan con la funzione di un vero e proprio accompagnamento musicale alla quotidianità.
La scelta di sette capitoli, come fosse un romanzo “suonato”, ha fatto sì che Roberto Padovan (compositore di musiche, arrangiatore e produttore discografico) potesse raccontare il viaggio dell’esistenza attraverso alcune, quindi in questo caso sette, bellezze del sentire. Il respiro, l’osservazione, il movimento, l’abilità visionaria, l’incontro, il timore vinto, la capacità di elaborazione della memoria. Padovan quindi si mette e ci mette in viaggio, portando con sé solo il ricordo gentile di una vita intensa – non priva di sofferenza – che gli fa incontrare personaggi reali e altri fantastici, dai quali si lascia coinvolgere e istruire a nuove scoperte.
Proprio in occasione della pubblicazione del suo ultimo lavoro artistico, abbiamo potuto scambiare quattro chiacchere con lui.
Roberto Padovan è un musicista che è innamorato, o forse è meglio dire ancora innamorato della musica, dopo un bel po’ di anni passati a fare questo mestiere.
Ho iniziato da ragazzino a suonare, prima per gioco, poi con lo studio e non mi sono più fermato.
Oggi sono felice perché nonostante le difficoltà di questa professione, la musica non mi ha mai abbandonato.
Vedo dei colori nei suoni, da sempre e non mi sono mai spiegato la ragione. Forse è un mio modo di vedere la musica. I suoni degli strumenti sono dei colori, alcuni molto definiti altri come delle mezze tinte.
Mi piace mescolare tutto, quindi direi che è colorata.
Sono da sempre appassionato di musica per immagini e di colonne sonore. Quindi l’idea è stata di scrivere dei brani strumentali che possano funzionare da ipotetica colonna sonora alternativa, per delle immagini che ogni ascoltatore può scegliere di associare a suo piacimento.
Un ascolto a visualizzazione libera direi…!!!
La musica dovrebbe essere parte integrante della vita delle persone. La musica come tutte le altre forme d’arte. La musica come la cultura è cibo per l’anima.
Purtroppo in questi tempi in cui viviamo, non è stata presa molto in considerazione.
Sono molti perché, nonostante la mia stanchezza cronica, non riesco mai a stare fermo troppo a lungo. Quindi non appena finisco un lavoro, devo già avere un’altra cosa a cui pensare altrimenti scatta la depressione…!!!
A parte gli scherzi, sicuramente la collaborazione continua con il mio amico Luca Bonaffini e Long Digital Playing, con diversi progetti che per ora sono ancora top secret ma già assolutamente vivi e vegeti…!!!
Un grande ringraziamento per la possibilità di avermi fatto questa intervista e un augurio di buona lettura e buon ascolto a tutti quelli che vorranno sentire il mio ultimo lavoro.
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