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Cosa fu l’arte durante il periodo nazista

Sotto il regime nazista l'arte fu privata della sua componente creativa per diventare uno strumento di manipolazione e controllo delle masse

Durante il periodo nazista l’arte in Germania subì un drastico cambiamento poiché il regime di Adolf Hitler cercò di controllare e manipolare l’espressione artistica per promuovere l’ideologia nazista e il culto della personalità del Führer. Chi non si adeguava alle linee guida artistiche del regime subiva persecuzioni, repressione e censure. Contestualmente, l’arte moderna e sperimentale fu etichettata come “arte degenerata”. I movimenti artistici come l’espressionismo, il dadaismo, il cubismo, il surrealismo e l’arte astratta furono disprezzati dal regime nazista e demonizzati come opere corrotte e degenerate.

Cosa fu l’arte tedesca durante il periodo nazista

L’arte tedesca durante il periodo nazista si focalizzò principalmente su due aspetti: propaganda e tradizione.

L’arte venne utilizzata come uno strumento di propaganda per promuovere i valori e le ideologie del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP). Le opere d’arte prodotte in questo contesto cercavano di esaltare l’immagine del Führer, Adolf Hitler, come un eroe nazionale e incoraggiare il nazionalismo e il patriottismo tedesco. Spesso venivano raffigurati ritratti di Hitler, immagini di forza militare e scene che idealizzavano la razza ariana e la Germania come una potenza dominante.

Il regime nazista promuoveva uno stile artistico più tradizionale, incentrato sul realismo e sullo stile classico. I valori nazisti come l’ideale della bellezza nordica, l’orgoglio della nazione e la supremazia della razza ariana furono esaltati in queste opere d’arte. Temi mitologici, paesaggi idilliaci, scene familiari e ritratti erano comuni nei dipinti accademici del periodo.

Cosa fu la Camera della Cultura del Reich?

Nel 1933, il regime nazista creò la Camera della Cultura del Reich, in tedesco Reichskulturkammer (RKK). La sua creazione fece parte del processo di controllo e censura del regime su tutte le forme di espressione culturale e artistica nel paese.

Questo organo aveva il compito di regolamentare e supervisionare tutte le attività culturali in Germania. Tra queste erano comprese anche le arti visive, la letteratura, il teatro, il cinema, la musica e i media. Era un organismo centrale per il controllo della cultura e dell’informazione. Il suo principale obiettivo era promuovere l’ideologia nazista e il culto della personalità di Adolf Hitler.

Gli artisti e gli intellettuali che non si conformavano all’ideologia nazista o che erano considerati “non conformi” alla politica culturale del regime erano espulsi dalla Camera della Cultura del Reich. Ciò significava che essi non potevano più esercitare la loro professione e i loro lavori erano banditi o sottoposti a censure.

In questo modo, la Camera della Cultura del Reich giocò un ruolo fondamentale nella manipolazione dell’arte e della cultura tedesca per promuovere e consolidare il controllo del regime nazista sulla società e sulla mente delle persone. Questo organismo fu uno degli strumenti utilizzati dal Partito Nazionalsocialista per modellare l’identità culturale del Paese secondo la sua ideologia razzista, nazionalista e totalitaria.

La Camera della Cultura del Reich era diretta da Joseph Goebbels, il Ministro della Propaganda e dell’Informazione del regime nazista. La sua influenza sulla cultura era onnipresente, e tutti gli artisti, scrittori, attori, musicisti, registi e giornalisti dovevano diventare membri dell’organizzazione per poter lavorare nel campo culturale.

Cos’era l’arte degenerata?

Le espressioni artistiche “non conformi” alla dottrina nazista erano inquadrate nell’ambito dell'”arte degenerata” (in tedesco “Entartete Kunst”).

Le opere d’arte moderne, come quelle dei movimenti espressionisti, dadaisti, cubisti, surrealisti e molte altre, furono ritenute inadatte, decadenti e degeneri. Il regime nazista creò una lista di artisti considerati degeneri e le loro opere furono rimosse dai musei e dalle gallerie, spesso confiscate o distrutte. Le opere d’arte moderne furono equiparate a una minaccia all’ordine sociale e morale nazista e considerate dannose per la purezza culturale della nazione.

Nel 1937, i nazisti organizzarono un’importante esposizione intitolata “Entartete Kunst” a Monaco di Baviera, in cui furono esposte opere d’arte considerate degeneri e derise come esempi di corruzione e immoralità culturale. Questa mostra servì a screditare e deridere gli artisti e le opere considerate non in linea con l’ideologia del regime.

L’arte degenerata è divenuta simbolo dell’oppressione culturale e della censura artistica del regime nazista. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, molti dei lavori confiscati furono recuperati e restituiti ai loro legittimi proprietari o conservati in musei come testimonianze storiche dell’oscurantismo e della persecuzione artistica perpetrata dai nazisti.

In copertina foto di Gerd Altmann da Pixabay

Pippo Calaiò

Scrivere è vivere. Sintetico motto che racchiude tutta la mia vita fatta di questo mestiere del raccontare da sempre.

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