Lo straordinario sviluppo della cripto art sta rivelando nuove personalità interessanti nel panorama dell'arte contemporanea
Cripto art: dimenticate le passeggiate nelle gallerie tradizionali o il martelletto del battitore d’asta, il mercato dell’arte si è aperto al mondo virtuale. Grazie agli NFT e al sistema Blockchain oggi si può acquistare un’opera d’arte direttamente dal proprio pc. L’arte digitale è diventato ormai un mondo parallelo che offre nuove e interessanti prospettive ad artisti affermati ma anche a emergenti.
Mattia Sarti è un artista digitale italiano che si sta rivelando tra i più interessanti nel panorama della cripto art. Dal 5 all’11 settembre scorso ha esposto la sua opera ‘Another Opera Call Fragile’, presso l’Art Innovation Gallery, per The Armory Show, nell’ambito della Art Week newyorkese. L’evento mondiale tra i più esclusivi ha attirato anche stavolta migliaia di spettatori che hanno potuto ammirare l’opera dell’artista italiano esposta lungo due enormi ledwall a Times Square. Abbiamo intervistato Mattia Sarti su questa importante esperienza; con lui abbiamo parlato di arte e bellezza nell’epoca digitale.
Vedere le immagini di una mia opera a Times Square nella piazza più famosa del mondo è stato un sogno, così come un sogno essere selezionato all’interno della settimana più importante dell’arte dei nostri giorni: ho sempre idealizzato New York pur non essendoci ancora stato, probabilmente per l’iconografia trasmessa dal cinema. Ai tempi dell’università, nella mia stanza, tenevo appesa una mappa di Manhattan su cui avevo disegnato un cerchio con il pennarello. Era in corrispondenza del Moma, per me massima espressione museale dell’arte contemporanea, e la scritta recitava: “arrivo”. Esserci andato vicino, con una mia opera, è una immensa soddisfazione.
Nelle mie opere le farfalle sono spesso protagoniste, sono simbolo universale di metamorfosi, bellezza. Sono veloci, misteriose, straordinarie.
In ‘Another Opera Call Fragile’, ho provato a cogliere quella trasformazione, offrendo la visione di due farfalle che su uno sfondo rosso accesso si frantumano, nell’arco di brevissimo tempo. Lo spettatore è sguardo complice ma al tempo stesso inerme di fronte a questa scena, che per me rappresenta una riflessione profonda sul significato delle nostre esistenze, sul concetto di per sempre, sull’effimerità dell’esserci e dell’esserci sempre, a ogni costo. Tutta quella bellezza, in un attimo, non conta più, non è più ispirazione, non è più invidiabile.
Ma questa è la mia lettura, amo che ogni spettatore trovi il proprio significato in ogni opera d’arte, si renda protagonista.
Sicuramente il fatto di non avere barriere e permettere alle opere di essere fruite in contesti “Virtuali” fino ad oggi impensabili (metaversi, gallerie ed esperienze immersive online). L’avvento degli NFT ha finalmente sdoganato la creazione artistica digitale, e anche se molto è ancora da fare affinché diventi matura, sono certo che avrà un suo spazio fruibile, spontaneo, creativo, come l’arte più tradizionale. Personalmente trovo questo particolare momento storico molto stimolante e incoraggiante nello sperimentare. Io per primo sto mescolando e fondendo i due mondi cercando di trarre il meglio da entrambi, dando nuove forme e significati alle mie opere.
La bellezza è uno status ideale, esiste, non esiste, è mia, tua, di tutti e di nessuno. È una condizione che cambia a seconda del contesto e degli occhi di chi la guarda. Per quanto mi riguarda, è un concetto in evoluzione, mai statico, mai banale, sempre abbinato alla semplicità e al pensiero. In me è mutato radicalmente nel corso degli ultimi dieci anni, e ho cercato di trasporre questo percorso in fieri anche nelle nuove opere su cui sto lavorando.
Le prossime tappe per la Art Innovation Gallery sono Miami (Miami Art Week, dall’1 al 3 dicembre 2022) e Hong Kong (nel 2023).
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