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Crisi alimentare 2022: un progetto sulla situazione in Italia

Il Progetto-pilota “Mai più Fame: dall’emergenza all’autonomia” fa il punto sulla crisi alimentare in Italia per questo 2022

Nel Report pubblicato da Azione contro la Fame vengono presenti i risultati del Progetto-pilota “Mai più Fame: dall’emergenza all’autonomia” e fa il punto sulla crisi alimentare in Italia per questo 2022, mettendo a sistema i dati più aggiornati.

Crisi alimentare 2022: “Mai più fame”

In un contesto di evidente aggravamento della crisi economica ed alimentare, il Progetto si dimostra efficace nel contrasto all’insicurezza alimentare, in una prospettiva di medio e lungo termine. Il modello, infatti, accompagna le persone in un processo di ri-attivazione, recupero della fiducia in sé stesse, e rafforzamento della resilienza, con lo scopo ultimo di renderle autonome nell’inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro e sociale, superando i tradizionali limiti degli interventi che si concentrano sull’assistenza e sui sussidi.

Il Progetto, implementato a Milano presso l’Hub alimentare Spazio Indifesa del quartiere gallaratese nel primo semestre 2022, ha interessato 27 beneficiari, e le loro famiglie, per un totale di circa 100 persone raggiunte.

L’intervento non si è limitato al sostegno economico immediato, ma è stato finalizzato a rendere le persone indipendenti dall’assistenza, per costruire una sicurezza alimentare di lungo termine, attraverso:

  1. un sostegno immediato, con tessere-spesa per far fronte alle situazioni di emergenza;
  2. un percorso di educazione alimentare, per promuovere uno stile di vita sano e riorientare i pattern di acquisto;
  3. una formazione finalizzata alla riattivazione personale e alla ricerca di occupazione.

I risultati sono estremamente incoraggianti:

Infografica – Progetto “Mai più Fame”
  • ABITUDINI ALIMENTARI: L’indice che ne misura il miglioramento su una scala da 0 a 12 (HDDS) è passato da 7,7 a 8,4 in soli 4 mesi, confermando l’impatto del programma di educazione alimentare. Il 78% dei beneficiari ha ridotto la quantità di zucchero consumata quotidianamente, il 74% consuma pasti più variati, il 70% beve più acqua, il 63% compra meno cibi grassi e ultra-processati. Inoltre, l’85% dei beneficiari ha dichiarato di aver imparato come preparare cibo sano per sé e per la sua famiglia; più del 90% ha affermato di considerare una dieta sana una delle cose più importanti per il benessere proprio e della famiglia; più del 70% ha affermato che esiste una correlazione tra miglioramento delle abitudini alimentari e miglioramento della propria occupabilità.
  • OCCUPAZIONE: Al termine del percorso formativo il 52% dei partecipanti ha ottenuto un inserimento lavorativo con regolare contratto. Il 7% ha deciso di tornare alla formazione, professionalizzante o universitaria. Complessivamente, quindi, il tasso di successo del progetto in termini di riattivazione personale e professionale è stato del 59%. La maggior parte dei contratti di lavoro attivati è costituita da contratti a termine della durata media di 44 giorni. Questi dati risultano da un monitoraggio effettuato al termine dei 4 mesi di percorso, che verrà ripetuto successivamente, per verificare quanti dei contratti a termine siano stati rinnovati o stabilizzati e quanti dei non inseriti abbiano successivamente trovato occupazione.

Una fotografia della situazione attuale

Oltre a rilevare i risultati, in termini quantitativi e qualitativi, del primo ciclo di questo progetto, il Report fornisce la fotografia della povertà alimentare in Italia, racconta chi sono le tipologie di famiglie maggiormente vulnerabili oggi – ben rappresentate nel campione di beneficiari – raccoglie le loro testimonianze e analizza alcune dinamiche riscontrate nel gruppo-pilota, ad esempio,  in relazione al possibile impatto dei sussidi al reddito sull’occupabilità, dedicandovi degli specifici approfondimenti.

Le parole di Azione contro la Fame

“La missione di Azione contro la Fame, organizzazione internazionale specialista nella lotta all’insicurezza alimentare, è agire oltre le emergenze, intervenendo sulle cause strutturali, costruendo progetti di autonomia nel medio e lungo termine. È quello che da oltre 40 anni facciamo in 51 Paesi e, oggi, anche in Italia, dove la fame è tornata, con proiezioni per i prossimi mesi che la vedono allargarsi a macchia d’olio – dichiara Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame in Italia – questo progetto, e i dati lo confermano, è un esempio innovativo e virtuoso di contrasto alla povertà in cui l’aiuto nel breve periodo a chi fa fatica a mettere i pasti in tavola, viene legato a una prospettiva di empowerment. Un percorso finalizzato a recuperare l’autonomia, la dignità e la speranza che ogni persona, specie se in un momento di difficoltà, dovrebbe sempre conservare”.

Crisi alimentare 2022: futuro e nuovo progetto

Alla luce dei risultati positivi di questa prima fase-pilota, e dei bisogni rilevati nell’analisi sulla povertà e sull’insicurezza alimentare in Italia, nel biennio 2023-2024 Azione contro la Fame proseguirà nell’implementazione del progetto “Mai più fame: dall’emergenza all’autonomia”, aumentando i percorsi attivati per contrastare la povertà e favorire la sicurezza alimentare di lungo periodo, per raggiungere un numero maggiore di beneficiari, sia a Milano che in altre città d’Italia.

Leonardo Olcesi

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