L'installazione "Mind the STEM Gap" è parte di un progetto che mira ad avvicinare le bambine e le ragazze alle discipline scientifiche
Le discipline scientifiche sono negate alle donne? Sì. In barba ad anni di lotte femministe e al galoppante progresso tecnologico, oggi stentiamo ancora a vedere una donna in una professione che non sia quella della cura e della formazione. Nell’immaginario collettivo le donne ingegnere, matematiche o scienziate hanno scelto un “lavoro da uomo”. Spesso non c’è cattiveria in questi schemi mentali ma non per questo fanno meno danni. Impediscono a una bambina o a una ragazza di scoprire quello che è il suo sogno nascosto. Il sogno per cui vale la pena studiare fino a tarda notte, viaggiare all’estero, intervenire a convegni internazionali.
“Mind the STEM Gap” è l’istallazione che consentirà a tante ragazze e bambine di scoprire discipline scientifiche come la biologia, la chimica, la matematica, l’astronomia attraverso scienziate del passato. Allestita nel giardino Giancarlo De Carlo di Triennale Milano grazie alla collaborazione tra l’istituzione culturale e la Fondazione Bracco, la struttura ricorda un’astronave. Dalle sue 16 postazioni, si accede a un videogioco didattico (ideato per bambini dai 10 anni in su) strutturato su livelli. A ogni livello corrisponde un sapere diverso con sfide interattive e l’incontro con una scienziata del passato. A svelarci chi sono le personalità coinvolte in questo affascinante viaggio è Gaela Bernini, Segretario Generale di Fondazione Bracco.
L’obiettivo dell’installazione è quello di avvicinare le giovani generazioni, in particolare le bambine e le ragazze, a scienza e tecnologia. Per farlo, abbiamo creato un percorso che non soltanto attraversa una galassia di mondi scientifici diversi (come la fisica, la matematica, la botanica, l’astronomia), ma che favorisce anche l’incontro con scienziate realmente vissute, che nel loro campo hanno portato innovazioni, scoperte e progresso in epoche storiche in cui le donne vivevano in gravi condizioni di segregazione culturale e sociale. Per questo ognuna delle sei scienziate è proposta come modello di ruolo: attraverso il linguaggio del videogioco Roblox puntiamo a renderle vicine e raggiungibili. Lasciarsi ispirare è fondamentale per attivare un immaginario, per sognare chi si vuole diventare. A chi affidarsi quindi se non a un “dream team” come la chimica Marie Skłodowska Curie, le matematiche Ada Lovelace e Maria Gaetana Agnesi, la filosofa Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la botanica Anna Atkins e l’astronoma Annie Jump Cannon!
L’istallazione, realizzata in occasione del 95° Anniversario del Gruppo Bracco, riprende i temi della 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano dal titolo “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries”, proiettando il giocatore in una serie di percorsi di esplorazione specifici. Così come l’esposizione tematica, lo spazio digitale dell’istallazione è infatti concepito come un luogo di riflessione e confronto aperto e plurale, dove possano convergere esperienze e testimonianze da discipline differenti. E come Unknown Unknowns stessa, il percorso narrativo del gioco è strutturato intorno a domande su ciò che ancora “non sappiamo di non sapere”. Un’esperienza che permetterà di accedere a una galassia di mondi multidisciplinari, scoprendo la forza creativa e generativa della scienza. Il desiderio di conoscere e sapere è il principio guida. Questi temi ritornano nel videogioco attraverso i racconti delle “Virgilie”, scienziate del passato che accompagnano i giocatori nel percorso di gioco.
“Le esperte vanno a scuola” è un progetto che nasce dalla collaborazione tra #100esperte.it – il progetto di cui Fondazione Bracco è uno dei partner e che si propone di dare voce e visibilità all’expertise femminile – e uno dei principali operatori di editoria scolastica in Italia.
Dal prossimo anno scolastico alcune delle #100esperte del settore STEM – neuroscienziate, informatiche, ingegnere, chimiche, biologhe, astrofisiche – attraverso una serie di webinar dedicati a STEM e parità di genere entreranno virtualmente in tutte le scuole italiane primarie e secondarie di primo grado per incontrare studenti e docenti e raccontare nel concreto il loro lavoro, percorso di studi e di carriera allo scopo di ispirare le ragazze e i ragazzi attraverso modelli reali ed avvicinabili.
Lavorare nei settori STEM per una donna significa lavorare in settori in crescita e quindi con interessanti opportunità occupazionali e con un divario salariale tra uomo e donna mediamente più basso degli altri ambiti. Ne consegue che questi settori possono avere un forte impatto in tema di empowerment femminile.
L’installazione “Mind the STEM Gap” sarà visitabile fino al prossimo 31 ottobre.
Approvato dal Parlamento europeo il regolamento sulla cartella clinica elettronica condivisa in Ue, un'importante novità… Continua a leggere
Le origini della Festa dei lavoratori affondano nella seconda metà dell'Ottocento, quando le condizioni di… Continua a leggere
La Commissione europea ha posticipato al 13 giugno 2024 la data per decidere sulla fusione… Continua a leggere
Nuovi fondi ai sensi del “Piano operativo annuale di promozione dell'attività cinematografica e audiovisiva” per l’anno… Continua a leggere
Le intense riprese del film "Il Maritozzo", una produzione di grande respiro internazionale che ripercorre… Continua a leggere
Scolpito nel marmo bianco con maestria impareggiabile, il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino è un'opera… Continua a leggere
Questo sito utilizza cookie di profilazione tecnici e di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione e/o accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più, clicca su " Desidero più informazioni su Cookie e Privacy", per la Cookie Policy dove è possibile avere informazioni per negare il consenso all'installazione dei cookie e sulle nostre politiche in termini di Privacy Policy
Leggi di più