Categorie: Fatti

Donald Tusk dopo l’incontro con il Primo Ministro della Georgia

Ho avuto il piacere di incontrare Mr. Kvirikashvili per la prima volta nella sua veste di primo ministro della Georgia. Lasciatemi dare ancora una volta il benvenuto qui e mi congratulo per la sua nomina.

L’Unione europea e la Georgia sono veri partner. Quando l’accordo entrerà pienamente in vigore, saremo in grado di collaborare in modo ancora più completo nella realizzazione con la Georgia e l’integrazione economica con l’UE.

Abbiamo discusso una vasta gamma di questioni. Abbiamo parlato delle prossime elezioni parlamentari in Georgia. E siamo d’accordo che un ambiente mediatico libero e pluralista, e un ambiente politico aperto e vivace, sono i presupposti per il successo.

Un proseguimento della riforma della magistratura, dello stato di diritto e dei diritti umani sono la priorità e ho sottolineato che l’UE è disposta ad aiutare. E’ fondamentale che le indagini penali e le azioni penali siano basate su prove, trasparenti e imparziali, in linea con gli impegni dell’accordo d’associazione.

Abbiamo anche discusso a lungo sulla questione di esenzione dal visto per i cittadini georgiani. Mi permetto di congratularmi con la Georgia sulle riforme intraprese in questo processo. La Georgia ha soddisfatto tutti i parametri di riferimento del piano d’azione di liberalizzazione dei visti. E’ ora tocca al Consiglio e al Parlamento europeo portare questo processo a una conclusione positiva.

L’Unione europea continuerà a dare il suo fermo sostegno all’integrità territoriale della Georgia all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale.

Condivido le preoccupazioni della Georgia per il proseguimento dell’attuazione del cosiddetto “trattato” tra Russia e Abkhazia e Ossezia del Sud. Ho visto di persona la situazione sulla linea di confine amministrativo, compreso il processo “borderisation”, durante la mia ultima visita in Georgia.

Ho anche espresso il nostro forte apprezzamento per l’importante contributo della Georgia riguardo alle operazioni e alle missioni di gestione delle crisi.

Infine, permettetemi di aggiungere un commento sulla Russia le cui azioni in Siria stanno peggiorando una situazione già molto critica. Come diretta conseguenza della campagna militare russa, il regime di Assad sta guadagnando terreno, l’opposizione siriana moderata sta perdendo terreno, e altri profughi fuggono verso la Turchia e l’Europa.

Redazione CinqueColonne

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