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E’ il tax day 2023, dall’Irpef alla cedolare secca: cosa si paga

Il tanto temuto 'tax day' è arrivato. Alla cassa sono chiamate oggi 30 novembre 2023 imprese e persone per un totale di 68 scadenze fiscali per un totale di circa 83 miliardi di euro

(Adnkronos) – Il tanto temuto ‘tax day’ è arrivato. Alla cassa sono chiamate oggi 30 novembre 2023 imprese e persone per un totale di 68 scadenze fiscali per un totale di circa 83 miliardi di euro, che entreranno grazie alla rottamazione quater ma anche ai versamenti ‘strutturali’ come: cedolare secca sugli affitti; invio comunicazione liquidazione Iva; versamenti redditi 2022 persone fisiche; seconda o unica rata di acconto Irpef e Irap relativo all’anno 2023.

Secondo Confesercenti solo le imprese e gli autonomi oggi devono sborsare 50 miliardi di tasse (tra Irpef, Ires, Irap e imposte sostitutive), pari a circa il 60% del gettito complessivo dell’anno.  Le partite Iva, secondo le stime dell’ufficio tributario dell’associazione, per il secondo acconto annuale Irpef devono versare 12,5 miliardi di euro circa, addizionali di giugno escluse. Altri 28,3 miliardi arrivano dall’Ires, l’imposta sui redditi per le società, a cui si aggiunge il gettito Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, per 10,6 miliardi. E poi ci sono i versamenti delle diverse imposte sostitutive, per circa 1 miliardo. A questo elenco si deve aggiungere la rottamazione quater, con la prima rata versata alla fine dello scorso mese, che ha consentito di conosce il numero definitivo delle persone che hanno aderito: 3,8 milioni.  

I termini ravvicinati hanno spinto professionisti e diretti interessati a chiedere un rinvio del termine. Al momento i contribuenti dovranno versare la seconda rata della rottamazione-quater entro oggi, ma potranno beneficiare di una ‘tolleranza’ nel pagamento di cinque giorni (5 dicembre). Le restanti rate andranno saldate entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024, ovvero secondo le scadenze del proprio piano contenuto nella comunicazione delle somme dovute.  

Tornando alle scadenza ‘fisse’, le persone fisiche non titolari di partita Iva tenuti ad effettuare i versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi annuali delle persone fisiche (modelli 730, redditi persone fisiche), che hanno scelto il pagamento rateale effettuando il primo versamento entro il 30 giugno 2023, devono versare la sesta rata delle imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali, con applicazione degli interessi nella misura dello 1,65%.  Stessa scadenza è fissata per i locatori, persone fisiche, proprietari o titolari di diritti reali di godimento di unità immobiliari abitative locate, che hanno scelto il regime della cedolare secca, devono pagare il secondo o unico acconto per l’anno d’imposta 2023.  

—economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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