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E’ partita Senzatomica

E’ stata inaugurata e resta aperta fino al 17 aprile, a Castel Sant’Elmo, la mostra Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari alla presenza di autorità del mondo politico e religioso.

“Ospitare Senzatomica a Napoli per noi è un motivo di grande onore – ha affermato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris subito dopo il taglio del nastro – Vogliamo riscattare la nostra città attraverso la cultura e le armi della pulizia morale e dell’onestà. Sono rimasto particolarmente colpito dal messaggio di questa mostra che è quanto mai attuale – ha continuato – abbiamo bisogno di costruire comunità in cui ci si voglia bene nelle differenze. Napoli è una città che ama il confronto, che ama il dialogo, che ama la contaminazione, che ama la sintesi, l’unione, il racconto, le narrazioni tra religioni diverse, tra popoli diversi e quindi nella nostra città vogliamo costruire comunità di convivenza, in cui si possa stare bene e stando bene dentro si può trasmettere, in un momento così difficile di sofferenze, un sorriso”.

Prima del taglio del nastro si è svolta una cerimonia di benvenuto nella quale sono intervenuti diversi rappresentati istituzionali e religiosi che sostengono la campagna di sensibilizzazione al disarmo nucleare promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

“Il nostro Istituto ha creato il Comitato Senzatomica – ha affermato Tamotsu Nakajima Presidente di tale istituto –  per portare la mostra nelle città italiane: non siamo diventati però esperti di disarmo nucleare. In quanto gruppo religioso è per noi fondamentale il sottotitolo Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”. Citando il Maestro Daisaku Ikeda, il Signor Nakajima ha aggiunto: “Gli esseri umani hanno il compito di contribuire alla creazione di valore nell’evoluzione della vita attraverso la propria comprensione della dinamica dell’universo e della interrelazione tra la vita e il proprio ambiente. Potremmo dire che l’universo stesso ha dato all’umanità la missione di proteggere il complesso sistema ecologico della Terra e di contribuire alla creazione di valore nella biosfera”.

Fernanda Capobianco, vicedirettore di Castel Sant’Elmo, ha fatto gli onori di casa: “Per noi è un grande onore ospitare una mostra così importante dal punto di vista sociale e didattico. È singolare che venga realizzata in un castello, in una fortezza militare che negli anni si è trasformata in un luogo di cultura. Può essere una spinta per Napoli e per i turisti a conoscere il castello, che all’interno dei suoi ambienti racchiude il Museo del Novecento, uno dei più importanti della Campania”.

“Sono molto emozionato ed onorato di partecipare come comune di Salerno – ha affermato il sindaco Vincenzo Napoli, tra i patrocinatori della mostra – a questa iniziativa di grande spessore culturale. La presenza oggi di tanti giovani è di buon auspicio, perché sono il sismografo di una società che si evolve. I giovani sono la classe dirigente del futuro ed è fondamentale che si formino ai principi universali. Un’etica diffusa deve pervadere le coscienze di chi fa politica, schierando le armi della ragione e della diplomazia, passando dagli ideali a determinazioni politiche concrete”.

La cerimonia inaugurale è diventata un’occasione di incontro tra le varie confessioni religiose.

Don Gaetano Castello, delegato della Curia e coordinatore del gruppo Ecumenica, ha letto il messaggio di sua eminenza, Cardinale Crescenzio Sepe, assente per impegni pastorali: “Desidero incoraggiare la partecipazione alla mostra volta a diffondere una cultura pacifica. Formare e orientare giovani generazioni con la certezza di offrire un’occasione di riflessione sul dialogo interreligioso”.

Per concludere è intervenuto anche l’Imam Massimo Abdallah Cozzolino: “Bisogna ripartire dalla Napoli dell’accoglienza, dello scambio interculturale, dallo spirito dell’unione e dell’incontro, nel rispetto della natura e dell’alterità. In questo periodo di critico, tra episodi di violenza, siamo richiamati ad esprimere una posizione chiara come musulmani. Rifiutiamo la strumentalizzazione della religione per esprimere odio, violenza e morte, ribadendo la convinzione di camminare insieme attraverso il dialogo con le altre confessioni”.

Ad allietare l’inaugurazione le note del violoncello di Marina Giugliano e una lettura dell’attrice Rosaria De Cicco di un estratto della Proposta di pace che il Presidente della Soka Gakkai Internazionale Daisaku Ikeda ha inviato nel 2011 all’ONU.

La mostra, a ingresso libero, resterà aperta fino al prossimo 17 aprile tutti i giorni tranne il martedì dalle 9 alle 18.

Redazione CinqueColonne

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