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Esame della vista per Webb

Orbita “in vista” per James Webb. Il telescopio spaziale successore di Hubble, il cui debutto operativo è programmato per il 2018, ha affrontato un esame preliminare di ottica – chiamato Test Centro di Curvatura – per ottenere una prima valutazione del funzionamento dei suoi specchi sotto stress.

Le analisi “della vista” vere e proprie, che precedono i rigorosi screening meccanici, sono messe a punto per riproporre la condizione limite a cui la struttura sarà sottoposta durante la fase di lancio e di volo a bordo del razzo vettore. Il rischio risiede nella possibilità che il rumore e le violente vibrazioni alla partenza e in crociera possano alterare la forma e compromettere l’allineamento dello specchio primario, minandone la funzionalità se non anche, nella peggiore delle ipotesi, condannando al fallimento l’intera missione di Webb.

L’osservatorio, realizzato e gestito attraverso la cooperazione diNASA, ESA e Agenzia Spaziale Canadese, è stato progettato per resistere alla fatica del suo viaggio, tuttavia in questa fase misurazioni pre post test che valutino la salute dei suoi “occhi” sono fondamentali. Gli ingegneri “della vista” si sono serviti di un interferometro super sensibile per analizzare la luce riflessa dagli specchi, la validità del loro allineamento e stimare le eventuali deformazioni che potrebbero occorrere in fase di esame, lavorando alle lunghezze d’onda della luce visibile: l’analisi è stata condotta in camera bianca a condizioni di temperatura e umidità stabili, il che non esclude comunque la presenza di disturbi ambientali.

L’interferometro impiegato era in grado di effettuare misurazioni microscopiche e catturare 5000 fotogrammi al secondo, una velocità maggiore di quella a cui viaggiano le stesse vibrazioni di fondo. Ciò ha permesso di stimare la prestazione al netto, sottraendo i “rumori” collaterali. La forma dello specchio principale è stata poi analizzata comparandone la luce riflessa con un ologramma che replicava l’aspetto e l’allineamento ideale degli specchi.

I risultati ottenuti dall’interferometro saranno utilizzati per valutare la correttezza della posizione degli specchi prima della prova sotto stress, mentre ulteriori dati verranno raccolti dopo il test per appurare che James Webb sia autorizzato alla partenza del 2018.

Redazione CinqueColonne

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