Ventitré su settantatré europarlamentari italiani hanno cambiato casacca, più del doppio rispetto all'Ungheria
Gli europarlamentari italiani hanno stabilito un singolare record nel Parlamento europeo: quello dei cambi di gruppo durante la legislatura appena conclusa. Ben 23 parlamentari su 73 (il 31%) hanno infatti deciso di abbandonare il loro gruppo originario per approdare in un altro, spesso aderendo anche a un nuovo partito.
Si tratta di un dato più che doppio rispetto al secondo posto in classifica, occupato dall’Ungheria con 12 cambi. Un numero che però risulta gonfiato dall’espulsione dei 12 eurodeputati del partito Fidesz (guidato da Viktor Orban) dal gruppo del PPE nel marzo 2021. Se non si considerasse questo caso eccezionale, l’Italia sarebbe ancora ben lontana dall’Ungheria, con la Francia al terzo posto con soli 7 cambi di gruppo.
Analizzando i dati, elaborati da Politico, emerge che la migrazione più consistente è avvenuta dal gruppo dei Non iscritti, dove confluiscono gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle. Negli ultimi anni, ben 9 esponenti del M5S hanno abbandonato questa formazione per aderire ad altri gruppi.
Seguono poi il gruppo Identità e Democrazia (ID), di cui fa parte la Lega, con 8 fuoriusciti, e il gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) con 5. Tra i partiti italiani, Forza Italia (PPE) ha perso solo un eurodeputato, mentre ha guadagnato ben 8 nuovi arrivi da altri gruppi.
Per quanto riguarda i gruppi che hanno accolto il maggior numero di transfughi, troviamo i Verdi, i Liberali di Renew (che include Italia Viva e Azione) e l’ECR (casa di Fratelli d’Italia), tutti con 4 nuovi membri. Tra i Non iscritti sono approdati 2 eurodeputati, mentre uno ha trovato posto nel gruppo S&D.
L’elevato numero di cambi di gruppo tra gli europarlamentari italiani è un dato che riflette l’instabilità politica che ha caratterizzato il paese negli ultimi anni. L’ascesa di movimenti populisti come il M5S e la Lega, unita a una frammentazione del sistema partitico, ha portato a frequenti scissioni e cambi di alleanze all’interno dei partiti e dei gruppi parlamentari. Questo fenomeno ha avuto un impatto significativo sull’attività del Parlamento europeo, rendendo più difficile la formazione di maggioranze stabili e ostacolando il lavoro legislativo.
Le conseguenze dei cambi di gruppo possono essere diverse. In alcuni casi, possono rappresentare un legittimo cambio di opinioni da parte degli eurodeputati, che scelgono di aderire a un gruppo più in linea con le loro nuove posizioni politiche. In altri casi, invece, possono essere il risultato di pressioni interne ai partiti o di strategie per ottenere un maggior potere o visibilità.
Immagine di copertina: Bandiera Dell’Unione Europea – Immagini gratis su Pixabay – Pixabay
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