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Eurovision Song Contest 2024: nella finale vietata la bandiera della Palestina

L'Eurovision è un'opportunità unica per i paesi di mostrare il proprio lato più creativo e innovativo. Non quest'anno, evidentemente

L’Eurovision Song Contest per la finale , un evento che incanta gli spettatori di tutta Europa e oltre, è molto più di una semplice competizione musicale. È un rituale annuale che celebra la diversità culturale, linguistica e musicale del continente europeo. Nato nel 1956, l’Eurovision ha trasceso il suo ruolo originale di promuovere la musica leggera tra i paesi europei per diventare un’icona della cultura pop mondiale.

L’Eurovision è un evento unico nel suo genere, caratterizzato da una combinazione di spettacolo, glamour e, naturalmente, musica. Ogni anno, decine di paesi competono per il titolo di miglior canzone d’Europa, presentando performance che variano da ballate struggenti a brani pop o addirittura esperimenti musicali avanguardisti. Ciò che rende l’Eurovision così affascinante è la sua capacità di attrarre una vasta gamma di talenti e stili, offrendo al pubblico una panoramica della ricchezza e della diversità della musica europea contemporanea.

Vietata la bandiera della Palestina

Quest’anno, però, una grande nube si sta addensando sulla manifestazione fin da ora e crescerà di sicuro.

Le bandiere palestinesi non potranno entrare nella Malmo Arena dove tra meno di una settimana si svolgeranno le semi-finali e la finalissima dell’Eurovision song contest. L’Unione europea di radiodiffusione (Ebu), che organizza l’evento, ha specificato che qualsiasi oggetto che “possa disturbare il successo dell’evento”
(ANSA)

L’ESC è molto più di una semplice competizione musicale. È un catalizzatore di emozioni, suscitando un senso di orgoglio nazionale e di appartenenza continentale tra i partecipanti e gli spettatori. Le canzoni presentate spesso riflettono le esperienze, le tradizioni e le sfide dei paesi partecipanti, trasformando l’Eurovision in una sorta di specchio della società europea contemporanea.

Inoltre, l’Eurovision è un’opportunità unica per i paesi di mostrare il proprio lato più creativo e innovativo. Le performance sono spesso caratterizzate da scenografie elaborate, costumi stravaganti e coreografie spettacolari, il che rende lo spettacolo un’esperienza visiva coinvolgente tanto quanto uditiva. Inoltre, l’evento offre una piattaforma senza precedenti per gli artisti emergenti, consentendo loro di ottenere visibilità a livello internazionale e di lanciare le proprie carriere musicali.

ESC, un’occasione mancata

Ma l’Eurovision song Contest non è immune da controversie e critiche. Alcuni sostengono che l’evento sia diventato troppo politicizzato, con i paesi vicini che votano spesso gli uni per gli altri per motivi politici anziché basarsi esclusivamente sulla qualità della canzone. Tuttavia, molti fan vedono questo aspetto come parte integrante del fascino dell’Eurovision, aggiungendo un elemento di imprevedibilità e dramma alla competizione.

Nonostante le critiche, l’ESC continua a godere di una popolarità travolgente in tutto il mondo. Milioni di persone si sintonizzano ogni anno per assistere allo spettacolo, discutere delle performance e sostenere i propri paesi preferiti. L’evento ha anche ispirato una fervente comunità di fan che partecipano attivamente alle discussioni online, organizzano feste a tema e persino viaggiano per assistere in diretta alla finale.

L’Eurovision è molto più di una semplice competizione musicale. È un’esperienza culturale che dovrebbe unire le persone attraverso la musica, celebrando la diversità e promuovendo la tolleranza e l’inclusione.

foto da Depositphotos

Gianni Tortoriello

Quattro decenni e più di vita dedicati al giornalismo, ma anche alla comunicazione tout-court, passando dalla carta stampata, alla televisione, al web. Una Laurea in Scienze Politiche alla Federico II, qualche anno d'insegnamento e qualche altro da formatore. Unica fede, il Napoli. Poche certezze, tanta passione e una consapevolezza: ciò che paga è solo l'impegno costante nel realizzare i propri progetti e, perché no, i sogni. Il villaggio globale di cristallo dell'informazione e della comunicazione è, purtroppo, divenuto il luogo dove conta solo 'spararla quanto più grossa possibile!' Il sensazionalismo e l'opinionismo hanno soppiantato la notizia. Io vorrei solo continuare a fare quello che mi hanno insegnato: raccontare i fatti.

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