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EXPOGAST: VINCE DI GIOIA, CHEF CAMPANO

Lo chef Giuseppe Di Gioia si aggiudica l'oro alla manifestazione mondiale Expogast. L'importante evento si svolge ogni quattro anni al Luxexpo di.

Lo chef Giuseppe Di Gioia si aggiudica l’oro alla manifestazione mondiale Expogast. L’importante evento si svolge ogni quattro anni al Luxexpo di Lussemburgo

 

Medaglia d’oro ottenuta dallo chef Giuseppe Di Gioia, titolare del ristorante CasalDiGioia di Amorosi, all’importante competizione riservata ai cuochi di tutto il mondo che si svolge ogni quattro anni, proprio come i mondiali di calcio, in terra lussemburghese. La competizione di cui parliamo è l’Expogast ed il Villeroy & Boch Culinary World Cup, evento svoltosi per l’undicesima volta, dedicato alla gastronomia internazionale. La manifestazione quest’anno ha superato ogni record a livello di partecipazioni, come ha dichiarato Armand Steinmetz, presidente del Vatel Club di Lussemburgo. Infatti, nella cornice del centro fieristico di Luxexpo si sono sfidati 2.400 cuochi provenienti da 53 diversi paesi nel mondo.
Il salone si propone come molto di più che una semplice esposizione di prodotti: oltre ad avere un ruolo macroscopico, essendo la gastronomia uno dei pilastri fondamentali del turismo mondiale, l’arte culinaria espressa nelle realizzazioni degli chef è riuscita a risvegliare tutti i sensi dei visitatori.
La presenza italiana è stata anche quest’anno importante non solo per la qualità dei prodotti, ma anche perché gli oltre trecento tra cuochi e pasticceri presenti, rappresentavano il 37% degli espositori presenti. Anche l’Ambasciatore Raffaele de Lutio ha avuto modo di riconoscere l’impegno dei nostri cuochi e la professionalità con cui essi affrontano le sfide poste a livello internazionale, organizzando un incontro a cui hanno partecipato, fra gli altri, il direttore dell’organizzazione mondiale di Expogast e i delegati della Nazionale Italiana Cuochi.
I Mondiali del Lussemburgo, che spaziano dalla cucina fredda a quella calda, prevedono tre diverse categorie: A) un piatto da banchetto festivo freddo per otto persone, due tipi di finger food preparati freddi ed esposti freddi, due tipi di finger food preparati caldi ed esposti freddi; B) un menù vegetariano per una persona composto da tre portate, un menù gastronomico per una persona composto da cinque portate; C) una pieces artistica con altezza minima di 60 cm, tre dessert esclusivi su piatti singoli, tre differenti tipi per sei persone di praline e friandise.
A questa particolare sfida ha preso parte anche una nutrita delegazione di “touche blanche” provenienti dalla Campania, tra cui spiccava anche Giuseppe Di Gioia, che ha raccolto l’oro nella categoria A.
Particolarmente stuzzicante la proposta dello chef sannita. Il suo piatto da banchetto festivo freddo per otto persone consisteva in cupoletta di polpo con caviale di pomodoro, scorzette di limone candito e chips di pane alle olive. I primi due tipi di finger food proposti da Di Gioia sono stati la bufala imbufalita, un filetto marinato di bufala con sfoglia di mozzarella avvolto ed il cannolo con parmigiana di bufala e mantecato di ricotta. Per quanto concerne i finger food preparati caldi ed esposti freddi, Giuseppe ha optato per il cosciotto di quaglia farcito con ceci e borragine ed un gelato salato, cornetto fatto con mais e crema fagioli cannellini e baccalà.
Un nuovo importante risultato centrato dallo chef amorosino che nel corso di quest’anno aveva già ottenuto il primo premio al Trofeo Bianconi, importante kermesse che si svolge annualmente a Città di Castello.

Gianni Tortoriello

Quattro decenni e più di vita dedicati al giornalismo, ma anche alla comunicazione tout-court, passando dalla carta stampata, alla televisione, al web. Una Laurea in Scienze Politiche alla Federico II, qualche anno d'insegnamento e qualche altro da formatore. Unica fede, il Napoli. Poche certezze, tanta passione e una consapevolezza: ciò che paga è solo l'impegno costante nel realizzare i propri progetti e, perché no, i sogni. Il villaggio globale di cristallo dell'informazione e della comunicazione è, purtroppo, divenuto il luogo dove conta solo 'spararla quanto più grossa possibile!' Il sensazionalismo e l'opinionismo hanno soppiantato la notizia. Io vorrei solo continuare a fare quello che mi hanno insegnato: raccontare i fatti.

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