La circolazione delle informazioni e delle conoscenze rende più solida la democrazia, perché rafforza la trasparenza delle istituzioni e accresce la consapevolezza della collettività.
Se n’era parlato a più riprese e ora sembra arrivata l’ora di affrontare una grande sfida per il futuro in Campania: quella della banda larga e quindi di tutto lo sviluppo dei servizi e l’ammordernamento che ne conseguirà con giovamento di tutti i cittadini e delle aziende operanti sul territorio.
“Il Grande progetto Banda Ultra Larga vale complessivamente 122 milioni di euro. Si tratta, come per tutti i Grandi progetti, di un cofinanziamento: la quota di competenza della Ue è pari a 91,5 milioni di euro, il 75% dell’importo”. Questo ha dichiarato l’assessore Edoardo Cosenza, delegato al coordinamento dei Grandi progetti regionali.
Attualmente sono 13 su 19, con questo sulla Banda ultra larga e quello sul Porto di Salerno, i grandi progetti già approvati in via definitiva dalla Ue per un totale di 2 miliardi 49 milioni di euro, pari ad oltre il 75 per cento del totale. Si va avanti rapidamente per l’attuazione delle opere.
“Il Grande Progetto Banda Ultra Larga – secondo l’assessore alla Ricerca e all’Innovazione Guido Trombetti – ha previsto una gara pubblica finalizzata all’individuazione e al cofinanziamento pubblico (per una quota massima del 70%) di un progetto di investimento, presentato da operatori privati, rivolto alla realizzazione di una rete di accesso passiva a banda ultra larga (costituita da infrastrutture di posa e portanti ottici): la quota di cofinanziamento pubblico ammonta a 122 mln € (per un investimento totale di almeno 169 mln €).Con l’approvazione della Commissione Europea il Grande Progetto Banda Ultra Larga ha finalmente completato l’iter formale. I cantieri potranno ricevere un forte impulso ed i lavori, per altro già in corso, un’accelerazione. L’investimento, oltre ad avere una notevole dimensione infrastrutturale, ha anche un grande valore sociale. Infatti la banda larga, insieme con l’open data, concretizzano i principi su cui si basa la società della conoscenza. Vale a dire che le informazioni devono poter circolare liberamente perché sono il carburante dello sviluppo culturale ed economico del Paese”.
La circolazione delle informazioni e delle conoscenze rende più solida la democrazia, perché rafforza la trasparenza delle istituzioni e accresce la consapevolezza della collettività.
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