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I BOMBER DELLA STORIA DEI MONDIALI

Rivediamo i capocannonieri dei campionati del mondo e i vincitori della "Scarpa d'oro".

Dal Mondiale del 1982 in Spagna viene assegnata la Scarpa d’oro al miglior marcatore di ogni fase finale del mondiale. In precedenza il capocannoniere della competizione veniva comunque riconosciuto ma non ufficialmente, poiché il bomber principe non riceveva alcun premio materiale.

Nell’albo d’oro dal 1930 al 1978 scorgiamo nomi di grandissimo spessore.

Nel campionato mondiale del 1958, diede spettacolo il bomber della Francia Just Fontaine, devastante centravanti del Reims. Stupì il mondo intero con ben 13 goal in 6 partite, ancora oggi un record in una singola edizione del torneo. Nella scoppiettante finale per il terzo posto, vinta contro la Germania Ovest, l’attaccante transalpino segnò addirittura 4 reti.

Vavà e Garrincha furono capocannonieri a pari merito nel Mondiale del ’62 in Cile, vinto dal Brasile in una finale che non vide il grande Pelé in campo. I verdeoro ebbero la meglio su un’imprevedibile Cecoslovacchia che mise a segno il primo goal del match con Masopust ma si arrese alla potenza devastante del Brasile.

La scarpa d’oro del campionato mondiale di calcio del 1966 in Inghilterra andò a Eusebio, autore di 9 goal e trascinatore del Portogallo fino alla semifinale, persa per 2-1 contro l’Inghilterra dopo i goal del grande campione del Manchester Bobby Charlton. Proprio Eusebio segnò inutilmente all’ 82esimo il goal della speranza per la sua Nazionale. Il meglio, però, lo esibì ai Quarti contro la Corea del Nord, squadra che aveva eliminato l’Italia nel girone, mettendo a segno ben 4 reti.

Nel Mondiale del 1970 il capocannoniere fu il grande bomber Gerd Muller, autore di ben 10 reti. Pur essendo andato a segno due volte nella leggendaria e rocambolesca semifinale contro l’Italia, salutò la competizione dopo il goal di Rivera e portò la sua Nazionale solo al terzo posto.

Il Mondiale del ’74 fu la prima “Coppa del mondo FIFA” – in precedenza era chiamata Coppa “Rimet” -. Il polacco Grzegorz Lato fu il più prolifico nel campionato vinto in casa dalla Germania Ovest. La Polonia arrivò terza e, nella finale per il terzo posto vinta a danno del Brasile, Lato segnò uno straordinario goal in diagonale dopo una fantastica corsa di 50 metri.

Il Mondiale del 1978 consacrò la stella di Mario Kempes che, con 6 goal, trascinò l’Argentina – priva del “troppo giovane” Maradona – al primo titolo mondiale della sua storia. Nella finale vinta contro i Paesi Bassi, Kempes mise a segno il goal dell’iniziale vantaggio al 38esimo e del sorpasso al 105esimo. Secondo Diego Maradona, “Kempes mise il calcio argentino sulla mappa del calcio mondiale”.

Nella prima edizione della Scarpa d’oro il vincitore fu Paolo Rossi, spietato bomber dell’Italia nel Mondiale del 1982, giocato in Spagna. Dopo un inizio di competizione anonimo, il longilineo centravanti eliminò clamorosamente il Brasile di Falcao e Socrates grazie a una tripletta, sbrigò la pratica-Polonia con due goal in semifinale e mise a segno il primo goal nel glorioso 3-1 nella finale con la Germania. Sei goal per lui.

Gary Lineker, il miglior realizzatore inglese di tutti i tempi, fu il capocannoniere del Mondiale di Messico ‘86, vinto dall’Argentina. L’inglese segnò proprio nella storica partita con l’Argentina nella quale Diego Armando Maradona beffò la compagine britannica con la “mano de dios” e la umiliò definitivamente con il goal, a detta di molti, più bello della storia del calcio. Lineker andò in goal all’80esimo ma il risultato non cambiò: l’Inghilterra uscì ai Quarti di finale.

L’Italia ‘90, quella delle “notti magiche”, vide la stella di Toto Schillaci, implacabile e inaspettato capocannoniere della competizione. Il bomber siciliano andò a segnò con l’Austria nella partita inaugurale, nel secondo match con la Cecoslovacchia, agli Ottavi con l’Uruguay, ai Quarti con l’Irlanda e in semifinale con l’Argentina, in una triste partita persa ai rigori. Consolidò il suo titolo di capocannoniere segnando un goal su rigore nella “finalina” con l’Inghilterra e chiuse il suo Mondiale con 6 goal.

Al Mondiale del ’94 in USA, vinto dal Brasile di Romario, sia il bulgaro Stoickov e il russo Salenko furono capocannonieri. Hristo segnò invano un goal su rigore nella semifinale contro l’Italia, che approdò in finale assieme al Brasile. Ai Quarti il bulgaro permise alla sua nazionale di eliminare la Germania e agli Ottavi di pareggiare contro il Messico, prima di buttarlo fuori ai rigori. Salenko fu una vera e propria anomalia: riuscì a diventare capocannoniere solo grazie a due partite. Mise a segno il goal della bandiera contro la Svezia e annientò il Camerun di Milla con ben cinque reti.

Nel Mondiale del 1998, vinto dalla Francia in casa, il croato Davor Suker ricevette, con 6 goal, la palma del più prolifico. Nel girone punì la Jamaica e il Giappone, eliminò la Romania gli Ottavi, partecipò alla goleada contro la Germania ai Quarti e segnò il primo goal nella semifinale contro la Francia.

Nel 2002, in Corea e Giappone, brillò la stella del Fenomeno Ronaldo che, con 8 goal, si proclamò bomber assoluto della competizione. Fu sempre presente nei tabellini dei marcatori dei match nel girone: le vittime furono Turchia, Cina e Costa Rica (2 goal). Si ripetè agli Ottavi contro il Belgio e in Semifinale contro la Turchia. In finale bucò due volte la rete del portiere tedesco Oliver Kahn e, grazie alla sua capigliatura originale e discutibile, ispirò i fanatici di calcio di tutto il mondo.

Dall’edizione del 2006 vengono assegnate anche la Scarpa d’argento e quella di bronzo, al secondo e al terzo classificato tra i bomber.

Al Mondiale tedesco, quello del 2006, Miroslav Klose la buttò dentro 5 volte. Andò a segno con Costa Rica (2), Ecuador (2) e nel pareggio con l’Argentina ma, in Semifinale, contro l’Italia sbattè contro la solida difesa italiana e rimase a secco. La Germania, comunque, arrivò terza a discapito del Portogallo. Vice-capocannonieri furono Hernàn Crespo, cannoniere argentino, e il sempreverde Ronaldo che, con 3 goal, si proclamò bomber assoluto della storia dei Mondiali.

In Sudafrica, nel 2010, è stato di nuovo un tedesco a ricevere la palma del bomber: Thomas Muller – a segno con Australia, Inghilterra (2) e ai Quarti con l’Argentina – ha sfilato il titolo a David Villa. Anche la spagnolo ha messo a segno 5 goal ma, rispetto al tedesco, non ha dispensato alcun assist. Il terzo classificato è stato Wesley Sneijder che si è piazzato al terzo posto con 5 goal, ma con un minutaggio più alto rispetto ai suoi colleghi.

Chi sarà il bomber di quest’anno?

La pulce Leo Messi? Cr7, Cristiano Ronaldo? SuperMario Balotelli? Ancora Thomas Muller? Il sorprendente Diego Costa? Wayne “Hummer” Rooney?

Al Mondiale imminente l’ardua sentenza.

Giulio Nocerino

Classe 90. Fanatico di cinema, musica e calcio; amante di teatro, fumetti, politica, storia, arte, lettura. Laureato in Cinema e Teatro alla Sapienza di Roma, amo scrivere perché dopo un po', a furia di parlare, mi stanco di sentire la mia voce. "Io sono vivo, ma non vivo perché respiro, mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo." (cit.)

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