La psicosi di massa è, dunque, servita. I clown violenti si diffondono attraverso i social network generando paura molto spesso del tutto ingiustificate e così quelle che nascono come goliardìe finiscono per raggiungere l'obiettivo opposto a quello prefisso: invece di una risata liberatoria s'insinua altra ansia nelle persone.
Ora li hanno rinominati i “clown del terrore”, e mentre prima si limitavano a spaventare la gente spuntando nel bel mezzo della notte nei centri urbani, ora balzano agli onori delle cronache anche per qualche episodio di violenza, fisica e verbale sempre meno isolato.
Adesso questi personaggi – il cui unico scopo sembra essere quello di terrorizzare la gente – hanno fatto capolino anche in Italia.
Ovviamente, il terrore si diffonde e quella paura ancestrale che questi riescono a suscitare (un po’ come il mito delle bambole assassine dei vari film del terrore) lascia spazio, per esempio, all’episodio di qualche giorno fa in cui un uomo nel Sud della Francia è stato derubato e brutalmente picchiato con una spranga da uno che si nascondeva sotto un travestimento del genere.
Chi sono, dunque, questi clown? Naturalmente, cominciano a fioccare ora tutta una serie di profili psicologici (o pseudo tali) possibili e per qualcuno subito si tratta di giovani problematici, che coperti da una maschera, si fanno forti.
Sarà casuale ma è proprio da un po’ che in seguito alla loro comparsa nelle nostre città si rincorrono su Facebook le immagini di coloro che vogliono testimoniare la loro presenza.
L’ immaginario collettivo coltiva la paura dei clown che ha origine in diversi personaggi della letteratura e del mondo della celluloide.
Di riferimento se ne può pescare a piene mani, il primo più ovvio va a quel Joker, nemico di Batman e signore di perfidie da genio del male.
E’ innegabile che lo spartiacque ideale nell’immaginario del clown calato nella realtà quotidiana è il terrificante protagonista del romanzo “It” di Stephen King.
“Le Monde”, invece, si lancia in una vera e propria esegesi spiegando che la “grande paura del clown” ha origine da una piccola città della California . “Dal progetto artistico di una coppia che ha scattato le foto di un clown spaventoso per le strade della città”, spiega il quotidiano francese. Non bisogna dimenticare infine la popolarità che ha raggiunto la serie “American Horror Story”, che nella quarta stagione presenta Twisty, un clown malefico. O, infine, i video comparsi su YouTube di tale “Killer Clown”, un personaggio vestito da clown che finge di attaccare i passanti. Terrorizzandoli a morte.
Siamo sicuramente estremament boccaloni e la rete dimostra la faccia della medaglia negativa dello spirito emulativo generato da fenomeni e mode che altrimenti rimarrebbero relegati a rari episodi, tuttavia monitorare questi episodi non è un male visto che davvero molto spesso qualche mente balzana sfrutta situazioni del genere per trarne vantaggio con atti anche criminosi.
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