“Narrare humanum est. La vita come intreccio di storie e immaginari”
I Dialoghi di Pistoia – festival di antropologia del contemporaneo, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli – quest’anno tornano nelle consuete date di fine maggio: da venerdì 27 a domenica 29.
Dopo il successo delle precedenti dodici edizioni con oltre 200.000 partecipanti, il tema del 2022 sarà: “Narrare humanum est. La vita come intreccio di storie e immaginari”.
Il racconto è presente in tutti i tempi, in tutti i luoghi, in tutte le società, il racconto comincia con la storia stessa dell’umanità – scrisse Roland Barthes – Non esiste, non è mai esistito in alcun luogo un popolo senza racconti. Siamo una specie che racconta, che si racconta, lo abbiamo sempre fatto, in varie forme e con vari linguaggi.
Abbiamo creato immaginari multiformi, che costituiscono la ricchezza, la rappresentazione e la storia del genere umano. Raccontiamo per dare un senso alla nostra esistenza, per trasmettere informazioni agli altri, per immaginare il futuro, per condividere, per contrapporci, per rielaborare, per il piacere di farlo. Raccontiamo il nostro passato, costruendolo, così come modelliamo il presente, con continue narrazioni, anche contrastanti. Allo stesso modo immaginiamo il futuro.
Le nostre narrazioni sono la rappresentazione delle nostre realtà: i nostri immaginari ci dicono chi siamo. Il potere universale della finzione è probabilmente la nostra caratteristica più distintiva, il segreto del nostro successo evolutivo, ciò che ha reso l’uomo un animale diverso dagli altri, permettendo a lui solo di vivere contemporaneamente molte vite, accumulare esperienze diverse e costruire il proprio mondo con l’incanto dell’invenzione.
Jonathan Gottschall – esperto di letteratura ed evoluzione
Le storie sono il collante della vita sociale umana, definiscono i gruppi e li tengono uniti. Siamo l’animale che racconta storie.
Dalle pitture rupestri alla fiaba, dai geroglifici al web, dai miti allo storytelling cinematografico e delle serie: quest’anno il festival indagherà come nascono le narrazioni del genere umano.
«Oggi tutto pare dover essere narrazione» dichiara la direttrice del festival Giulia Cogoli «Siamo passati dall’epoca della comunicazione a quella dello storytelling: dalla scienza alla politica, dall’economia, alla medicina, le nuove tecnologie impongono a tutti – nel privato e nel pubblico – questa forma di espressione. Dietro le campagne pubblicitarie o quelle politiche si celano sempre più le sofisticate tecniche dello storytelling management, i Dialoghi di Pistoia, con tante voci diverse, approfondiranno perché abbiamo bisogno di storie e perché le raccontiamo».
I Dialoghi hanno sempre dedicato grande attenzione ai giovani e, fin dalla prima edizione, per avvicinare gli studenti al tema del festival, organizzano un ciclo di incontri per le scuole, che ha coinvolto negli anni circa 30.000 studenti e che, grazie allo streaming, si è aperto agli studenti di tutta Italia.
Quest’anno due sono le lezioni in programma, al teatro Manzoni di Pistoia, ma fruibili anche in diretta streaming: venerdì 18 marzo alle ore 11 l’antropologo Marco Aime introdurrà e approfondirà il tema della prossima edizione. Seguirà, venerdì 22 aprile, una lezione del filosofo Duccio Demetrio, autore di opere dedicate alla pedagogia interculturale e alle teorie e pratiche autobiografiche nella formazione, dal titolo: “Leggere la propria vita: le avventure di un genere
letterario ma non solo”.
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