Categorie: Fatti

Il commercio illegale delle tigri

La parola tigre deriva dall’antico iranico e significava originariamente “saetta” o “dardo”. I primi esemplari di questi grandi felini si ritiene che popolassero la Cina e Giava circa due milioni di anni fa. Successivamente questa specie si diffuse in tutta l’Asia creando anche varie sottospecie che, purtroppo, oggigiorno sono estinte. Un tempo i territori occupati dalle tigri si estendevano dalla Turchia alla Russia, attualmente invece si concentrano prevalentemente nella parte centro-orientale dell’Asia.

Secondo gli ultimi preoccupanti dati del WWF questi esemplari hanno perso il 93% del loro areale e al mondo ne rimangono solamente 3900. Questi dati sconcertanti sono dovuti, secondo svariati studiosi, al bracconaggio e alle varie trappole collocate per ferirle e catturarle così più facilmente. In molti paesi, in particolare in quelli asiatici, la domanda è tuttora elevata nonostante le varie campagne di sensibilizzazione ideate da numerose associazioni.

Secondo i calcoli si è stimato che il guadagno annuo per la vendita di pellicce e oggetti ricavati dal manto della tigre è pressappoco di venti miliardi di dollari. Principalmente le trappole consistono in lacci lunghi che non si limitano a ferire l’animale ma a ucciderlo. La cosa davvero sconcertante è che molti sono stati ritrovati negli habitat protetti e quindi è sempre più difficile proteggere questi felini non avendo ormai nessuna certezza di salvezza.

Questo mercato è il quarto per importanza e diffusione globale, subito dopo quello della droga, del traffico di esseri umani e di merci contraffatte. I luoghi identificati in cui è stata rilevata una maggiore attività di bracconaggio sono prevalentemente cinque: Delhi, Uttar Pradesh, l’India centrale, Bengal e l’India meridionale.

Proprio per cercare di porre un freno a una problematica del genere è stata istituita la Giornata Mondiale della Tigre nel 2010 a San Pietroburgo. Da allora ci si pose come proposito di raddoppiare il numero degli esemplari e si celebra questa iniziativa ogni 29 Luglio. Inoltre alcuni paesi hanno proposto delle proprie attività di sensibilizzazione così da non limitare la campagna a un solo giorno. Ad esempio in Malesia si celebra un particolare carnevale dedicato unicamente alle tigri, oppure in altre zone asiatiche sono state montate delle affascinanti istallazioni multimediali per avvicinare maggiormente al problema dell’estinzione grandi e piccoli.

Ivana Salvetti

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