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Ilaria Salis e la detenzione inumana contro ogni diritto nell’Ungheria di Orban

Peccato che la povera Ilaria è detenuta nelle carceri ungheresi da ben undici mesi senza che anima viva alzasse un solo dito per lei

Oggi tutti parlano di Ilaria Salis: si è mobilitata la Farnesina, la stessa Presidente del Consiglio si è mobilitata. Peccato che la povera Ilaria è detenuta nelle carceri ungheresi da ben undici mesi senza che anima viva alzasse un solo dito per lei.

“Ilaria Salis è una cittadina italiana di 39 anni e da febbraio del 2023 è rinchiusa nel carcere di Budapest in condizioni incompatibili con uno Stato democratico e con le convenzioni internazionali sui diritti umani e sui diritti delle persone private della propria libertà”
(da una dichiarazione del legale di Ilaria Salis all’ agenzia ANSA)

L’Ungheria sotto i riflettori come paese ‘poco democratico’

Il governo dell’Ungheria sotto la leadership di Viktor Orbán è stato oggetto di attenzione e discussione a livello internazionale per la sua politica nazionalista, le riforme politiche controverse e la gestione delle questioni legate ai diritti umani e alla democrazia. Orbán è diventato primo ministro dell’Ungheria per la prima volta nel 1998 e ha guidato il paese in vari periodi successivi.

Uno dei tratti distintivi della politica di Orbán è stato il suo approccio al tema della sovranità nazionale. Ha sostenuto vigorosamente il concetto di “illiberalismo”, indicando che le democrazie liberali occidentali potrebbero non essere il modello più adatto per l’Ungheria. Orbán ha spesso criticato le istituzioni europee e ha difeso il suo paese contro ciò che percepisce come interferenze esterne nelle questioni sovrane ungheresi.

La gestione delle questioni dei migranti è stata un punto focale del governo Orbán. Durante la crisi migratoria del 2015, l’Ungheria è stata al centro dell’attenzione per la costruzione di recinzioni lungo i suoi confini, in particolare con la Serbia, per fermare il flusso di migranti. Orbán ha sostenuto una linea dura sulla questione, dichiarando che l’Ungheria deve proteggere il suo stile di vita e la sua cultura.

Ungheria: il diritto piegato alla politica

Le riforme politiche promosse da Orbán hanno suscitato preoccupazioni riguardo alla democrazia e allo stato di diritto. La legge elettorale ungherese è stata modificata, affermando che queste modifiche erano necessarie per garantire la stabilità politica. Tuttavia, i critici sostengono che le riforme abbiano indebolito il sistema democratico, centralizzando il potere nelle mani del governo.

Il controllo sulla stampa è un’altra area che ha attirato l’attenzione internazionale. Il governo ha esercitato un’influenza significativa sui media, con accuse di censura e limitazioni della libertà di stampa. Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo alla pluralità delle voci e alla libertà di espressione nel paese.

A livello economico, il governo Orbán ha implementato politiche che mirano a promuovere la crescita economica e ridurre il debito pubblico. Alcuni sottolineano che le politiche economiche hanno avuto successo nel migliorare l’economia ungherese, ma altri sostengono che ciò ha portato a un aumento delle disuguaglianze.

Questo il quadro generale davvero poco rassicurante per il caso Ilaria Solis che a tutt’oggi è accusata , in concorso con altre persone, di aver aggredito e ferito un militante di organizzazioni neonaziste riunite per una poco edificante celebrazione.

Cliccando qui potrete accedere al link di una petizione in fase avanzata per chiedere giustizia per Ilaria.

Foto da Depositphotos

Gianni Tortoriello

Quattro decenni e più di vita dedicati al giornalismo, ma anche alla comunicazione tout-court, passando dalla carta stampata, alla televisione, al web. Una Laurea in Scienze Politiche alla Federico II, qualche anno d'insegnamento e qualche altro da formatore. Unica fede, il Napoli. Poche certezze, tanta passione e una consapevolezza: ciò che paga è solo l'impegno costante nel realizzare i propri progetti e, perché no, i sogni. Il villaggio globale di cristallo dell'informazione e della comunicazione è, purtroppo, divenuto il luogo dove conta solo 'spararla quanto più grossa possibile!' Il sensazionalismo e l'opinionismo hanno soppiantato la notizia. Io vorrei solo continuare a fare quello che mi hanno insegnato: raccontare i fatti.

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Gianni Tortoriello

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