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Israele e Palestina il conflitto finisce all’Aja

Israele trascinato davanti alla Corte Penale Internazionale dal Sudafrica con l'accusa di perpetrare Genocidio contro i palestinesi a Gaza

Israele e Palestina il conflitto finisce all’Aja perché il Sudafrica il 29 dicembre scorso ha depositato l’esposto presso la Corte Penale Internazionale che accusa lo Stato di Israele della commissione di Genocidio nel suo operato nella Striscia di Gaza dopo i fatti del 7 ottobre scorso. A seguire anche il Cile sembra intenzionato a fare altrettanto. Tempi sempre più duri si prospettano per Benjamin Netanyahu fuori e dentro il suo Paese.

La Corte penale internazionale (CPI) è un tribunale internazionale permanente con sede all’Aia, nei Paesi Bassi. È competente a giudicare individui responsabili di gravi crimini di rilevanza internazionale, quali genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Israele e Palestina un conflitto irrisolto.

La CPI è stata istituita nel 1998 con l’adozione dello Statuto di Roma, che è entrato in vigore il 1º luglio 2002. Al 2023, 123 stati sono parti dello Statuto. Ha giurisdizione complementare a quella degli stati. Ciò significa che la CPI può intervenire solo se lo stato competente non è in grado o non ha la volontà di procedere. La CPI ha aperto indagini in diversi paesi, tra cui il Sudan, la Repubblica Democratica del Congo, il Kenya, la Costa d’Avorio, la Libia, la Repubblica Centrafricana, la Repubblica del Sud Sudan e il Myanmar.

Gli stati processati dalla CPI

Al 2023, la Corte Penale ha emesso mandati di cattura per 44 persone. Di queste, 36 sono state arrestate e sono in attesa di processo, mentre 8 sono ancora latitanti.+

I paesi in cui la Corte ha emesso mandati di cattura sono:

  • Sudan: Omar al-Bashir, ex presidente del Sudan, è stato accusato di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi nel Darfur.
  • Repubblica Democratica del Congo: Bosco Ntaganda, ex comandante del gruppo ribelle M23, è stato accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nella Repubblica Democratica del Congo.
  • Kenya: Uhuru Kenyatta, presidente del Kenya, è stato accusato di crimini contro l’umanità commessi durante le violenze post-elettorali del 2007-2008.
  • Costa d’Avorio: Laurent Gbagbo, ex presidente della Costa d’Avorio, è stato accusato di crimini contro l’umanità commessi durante la crisi politico-militare del 2010-2011.
  • Libia: Muammar Gheddafi, ex leader libico, è stato accusato di crimini contro l’umanità commessi durante la rivolta del 2011.
  • Repubblica Centrafricana: Jean-Pierre Bemba, ex vicepresidente della Repubblica Centrafricana, è stato accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi durante la seconda guerra civile centrafricana.
  • Repubblica del Sud Sudan: Dominic Ongwen, ex comandante dell’Esercito di Resistenza del Signore, è stato accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi durante la guerra civile sudsudanese.
  • Myanmar: Aung San Suu Kyi, ex leader del Myanmar, è stata accusata di crimini contro l’umanità commessi contro la minoranza Rohingya.

La sfida della cooperazione

La cooperazione tra la CPI e gli stati è essenziale per il successo del tribunale. Tuttavia, questa cooperazione non è sempre scontata.

In alcuni casi, gli stati hanno rifiutato di cooperare con la Corte, ad esempio impedendo l’arresto di individui accusati di crimini internazionali. In altri casi, gli stati hanno cooperato solo parzialmente con la CPI, ad esempio fornendo informazioni o testimoni, ma rifiutandosi di arrestare gli individui accusati.

La mancanza di cooperazione da parte degli stati rappresenta una sfida importante per la CPI. Per garantire il successo del tribunale, è necessario che gli stati cooperino pienamente con la CPI, indipendentemente da considerazioni politiche o diplomatiche.

La CPI e il futuro dei diritti umani

La Corte Penale Internazionale è un importante strumento per la promozione dei diritti umani. Il tribunale contribuisce a garantire che i responsabili dei più gravi crimini di rilevanza internazionale siano portati davanti alla giustizia. La CPI è ancora un tribunale relativamente giovane, ma ha già avuto un impatto significativo sulla lotta contro l’impunità. Il lavoro della CPI sta contribuendo a creare un mondo più giusto e sicuro per tutti.

foto da Depositphotos

Gianni Tortoriello

Quattro decenni e più di vita dedicati al giornalismo, ma anche alla comunicazione tout-court, passando dalla carta stampata, alla televisione, al web. Una Laurea in Scienze Politiche alla Federico II, qualche anno d'insegnamento e qualche altro da formatore. Unica fede, il Napoli. Poche certezze, tanta passione e una consapevolezza: ciò che paga è solo l'impegno costante nel realizzare i propri progetti e, perché no, i sogni. Il villaggio globale di cristallo dell'informazione e della comunicazione è, purtroppo, divenuto il luogo dove conta solo 'spararla quanto più grossa possibile!' Il sensazionalismo e l'opinionismo hanno soppiantato la notizia. Io vorrei solo continuare a fare quello che mi hanno insegnato: raccontare i fatti.

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