Stop alle stragi di civili nella Striscia di Gaza in caso di nuovi attacchi di Israele. La raccomandazione degli USA a Israele dopo la tregua
(Adnkronos) – Stop alle stragi di civili nella Striscia di Gaza in caso di nuovi attacchi di Israele. Gli Stati Uniti hanno fissato ‘paletti’ in vista dell’offensiva che Israele intende riprendere alla scadenza della tregua. Nelle ore in cui sono stati liberati altri 6 ostaggi, gli Usa hanno sollecitato “un piano per difendere i civili” prima della ripresa dell’attacco nel sud.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha delineato il quadro in una conferenza stampa a Tel Aviv dopo i suoi colloqui con il governo israeliano guidato dal premier Benjamin Netanyahu, sottolineando che “non si può avere la massiccia perdita di vite che abbiamo avuto a nord”.
“Un imperativo”, ha aggiunto Blinken, pur riconoscendo le difficoltà nate dal fatto che Hamas “si nasconde tra i civili”. Il segretario di Stato ha però ricordato che Israele ha “uno degli eserciti più sofisticati” e quindi comprende che proteggere i civili “non solo è la cosa giusta”, ma anche “più strategica da fare”.
Nella conferenza stampa, Blinken ha spiegato che nei suoi colloqui con il governo israeliano ha detto che l’esercito deve designare “multiple zone sicure” nel centro e nel sud della Striscia, dove i civili possono evitare i combattimenti.
Ha chiesto, inoltre, di evitare altri “spostamenti di massa” come è successo ai palestinesi che dal nord sono stati costretti nelle prime settimane di conflitto a partire.
“Devono avere il diritto di tornare nelle loro case” ha sottolineato il segretario di Stato aggiungendo che Israele deve evitare di colpire “infrastrutture vitali” come ospedali, centrali elettriche e impianti per la purificazione dell’acqua. Anche se nei giorni scorsi fonti dell’amministrazione Usa hanno reso noto che Washington sta presentando queste richieste a Tel Aviv è la prima volta che un alto esponente dell’amministrazione Biden le esprime pubblicamente.
Ribadendo che gli Usa appoggiano il diritto di Israele a difendersi, citando l’attacco di ieri a Gerusalemme come ulteriore prova della minaccia di Hamas, Blinken ha detto che “il modo in cui Israele si difende importa: come ho detto al primo ministro, l’intento conta, ma contano anche i risultati”.
Netanyahu ha ribadito a Blinken di non volere che l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp ) governi Gaza. “Fino a quando sarò seduto su questa sedia, l’Autorità Palestinese che sostiene , finanzia ed educa al terrorismo, non governerà Gaza dopo Hamas”, ha detto Netanyahu.
“Non volete l’Autorità Palestinese il giorno dopo. Lo capiamo. Ma il miglior modo di scartare un’idea è proporne una migliore. Gli altri stati della regione devono sapere cosa prevedete”, ha risposto Blinken durante l’incontro con il gabinetto di guerra, chiedendo una soluzione post conflitto per Gaza.
“Combatteremo Hamas fino a quando prevarremo, non importa quanto ci vorrà” ha assicurato il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant. “Continueremo questa vittoria fino a quando vinceremo, sconfiggeremo l’organizzazione Hamas, la priveremo delle sue capacità militari e di governo, e riporteremo a casa tutti gli ostaggi” – ha aggiunto Gallant – sappiamo che negli obiettivi dell’operazione siamo uniti con gli Stati Uniti e lo apprezziamo molto”.
Il governo israeliano è pronto a discutere una diversa cornice di accordi per il rilascio di uomini civili e soldati, come ha detto alla Cnn il deputato israeliano Danny Danon, ex ambasciatore all’Onu ed esponente del partito Likud del premier Benyamin Netanyahu. “Siamo vicini alla fine” dell’attuale fase dell’accordo, ha spiegato, ma ora Hamas “vuole un’equazione diversa.
Adesso abbiamo un ostaggio per tre prigionieri palestinesi e loro vogliono cambiare questa proporzione. Fino a quando potranno liberare ostaggi noi siamo pronti a parlare”. Tuttavia Danon ha aggiunto di ritenere che Hamas non libererà tutti gli ostaggi perché li considera merce di scambio per negoziare la fine della guerra.
—internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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