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Italiani e intolleranze, i numeri in crescita: come è cambiato il carrello della spesa

I casi sono aumentati vertiginosamente rispetto al recente passato, almeno stando ai dati più recenti sull’argomento

Italiani popolo di intolleranti e allergici. Se ci si fa caso, si sente sempre più parlare da qualche anno a questa parte di nostri concittadini che patiscono diverse tipologie di intolleranze e allergie agli alimenti. I casi sono aumentati vertiginosamente rispetto al recente passato, almeno stando ai dati più recenti sull’argomento.

Allergie e intolleranze alimentari in Italia: i dati più recenti

Per confermare quanto si è appena detto, ovviamente, daremo alcuni numeri che, come vedremo, sono di entità piuttosto importante. Basti pensare che nell’ultimo quarantennio, le allergie e le intolleranze alimentari sono triplicate. Se negli Anni ‘80 era circa il 3% degli italiani ad essere colpito da questo tipo di fastidio, oggi tale percentuale è salita ben oltre il 12% secondo l’ISTAT. Tra le intolleranze più comuni troviamo quella al latte, con quasi 300 mila italiani, mentre sono più di 1 milione quelli intolleranti al lattosio. Cifra triplicata per il glutine (3 milioni), con 300 mila celiaci sparsi lungo tutto lo stivale. Sono in 100 mila, invece, gli intolleranti agli additivi alimentari, mentre 5 milioni di nostri concittadini risultano intolleranti al nichel. Ma a cosa è dovuto tutto questo? Le teorie sono le più disparate e non c’è accordo comune su molte di esse. 

C’è chi, per esempio, parla di un cambiamento repentino dello stile di vita, diventato più stressante a causa dei ritmi lavorativi più elevati, con conseguente abbassamento delle difese e maggiore sensibilità ad intolleranze ed allergie, soprattutto alimentari. C’è poi chi sostiene che siano le aree urbanizzate quelle in cui questa percentuale sale a causa dell’inquinamento ambientale e delle condizioni igieniche peggiori, con esposizione a germi e batteri di ogni tipo. Questo dimostrerebbe, ad esempio, l’impennata di casi di intolleranza e allergia in Cina negli ultimi 8 anni. Altri ancora, invece, si fanno portavoce dell’idea che sia tutta una questione di genetica: se in famiglia ci sono già stati altri casi noti di intolleranze o allergie, sarà più facile che le generazioni successive del medesimo nucleo siano soggette agli stessi disturbi. Infine, sembrerebbe che la maggiore esposizione a tali problemi dipenda o dalla troppa depurazione di acqua e cibi, che disabituano il nostro corpo a combattere eventuali microbi ivi presenti, o dall’assenza di Vitamina D in quantità sufficienti, in quanto essa combatterebbe le allergie e le intolleranze in modo efficace.

Allergie e intolleranze: ecco come cambia il carrello della spesa

A prescindere da quali siano le reali cause, le allergie e le intolleranze influiscono pesantemente sulle scelte che quotidianamente facciamo quando andiamo a fare la spesa. Non è un caso, quindi, che il nostro carrello sia sempre più pieno, rispetto al recente passato, di prodotti biologici, il cui consumo è aumentato di oltre il 10% negli ultimi anni. 

Attenzione particolare anche per i prodotti privi di glutine, in gergo Gluten Free, che compongono il 14% della spesa degli italiani dal 2020 a questa parte, e per gli alimenti senza lattosio, che hanno creato un giro d’affari di oltre 1,1 miliardi di euro. Infine, ecco gli alimenti nichel free, che comprendono frutta, verdura, legumi e altri cibi i quali vengono riprodotti con percentuali minime di questo metallo, naturalmente presente all’interno di tali generi alimentari. Al momento sono ancora pochi quelli realmente privi di nichel, ma le nuove tecnologie in campo agricolo stanno permettendo di effettuare passi da gigante in questo senso. A queste nuove abitudini di acquisto, dunque, si stanno adeguando anche i supermercati, che sono sempre più riforniti di alimenti specifici di chi soffre di intolleranze. Si fa riferimento alla possibilità, per esempio, di acquistare gelati senza lattosio su Bennet, supermercato online che offre una vasta gamma di prodotti così da poter scegliere quelli in linea con i propri gusti ed esigenze. Inoltre, in nostro aiuto arrivano anche tutta una serie di applicazioni per smartphone e tablet, che ci consentono di capire cosa mangiare e, magari, dove andarlo a mangiare. E’ il caso, quest’ultimo dell’app MyCia, ossia un software mobile che consente di elaborare dapprima la propria scheda alimentare rispondendo ad alcune domande specifiche, e poi di trovare, in base ad essa, il ristorante con la proposta enogastronomica più adeguata alle nostre esigenze. 

Se, invece, si è vegani, esiste Happycow, una app che mette a disposizione una mappa di ristoranti vegani in tutto il mondo, con una copertura di ben 180 Paesi. Per le persone celiache, poi, esiste AiC Mobile, che consente di trovare facilmente in Italia negozi fisici, online e ristoranti che vendano prodotti senza glutine. Infine, segnaliamo Edo, sai cosa mangi. Si tratta di una App che, attraverso la scannerizzazione del codice a barre presente sulla confezione di un prodotto, ne estrapola le proprietà nutritive, gli ingredienti e mette all’erta da eventuali intolleranze dichiarate dall’utente in fase di registrazione.

Serena Lonigro

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Serena Lonigro

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