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L’esplorazione interplanetaria made in Sardegna

Dalla Sardegna all’Universo profondo. Con una due giorni dedicata alle attività spaziali la Regione Sardegna diventa protagonista dei nuovi programmi di esplorazione dell’Agenzia spaziale italiana per le future missioni verso mondi lontani. La giornata conclusiva di oggi ha visto la cerimonia inaugurale delSardinia Deep Space Antenna (SDSA), la nuova unità scientifica dell’ASI situata a San Basilio, che sarà in grado di offrire servizi di supporto per le missioni interplanetarie e lunari e consentire lo sviluppo di attività di radioscienza, nella quale l’Italia eccelle. 

Il SDSA condivide con il Sardinia Radio Telescope (SRT) una parte delle dotazioni e delle infrastrutture, ma ha un suo equipaggiamento ed un centro di controllo specifico per comunicare con i veicoli spaziali. SRT, realizzato dall’INAF(Istituto Nazionale di Astrofisica) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, la Regione Sardegna e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, è dedicato alla radioastronomia ed è operato dall’INAF.  

SDSA è diventato ora ufficialmente operativo nell’ambito del Deep Space Network della NASA, ma fornirà anche servizi di comunicazione e navigazione anche per le sonde interplanetarie europee, in connessione con la rete ESTRACK dell’ESA. Nata grazie ad accordi tra l’ASI e l’INAF ed a uno specifico accordo ASI – NASA, che ne assicura l’impiego per una molteplicità di missioni interplanetarie in collaborazione con il Jet Propulsion Laboratory – (JPL),l’antenna consentirà agli scienziati di captare i debolissimi segnali che emettono i satelliti e sonde interplanetarie nello spazio profondo. 

Il suo debutto è stato legato alla fase finale della missione di Cassini nel sistema di Saturno dove il SDSA ha seguito gli ultimi giorni del lungo viaggio della sonda prima del suo tuffo nell’atmosfera del pianeta avvenuto lo scorso 15 settembre

Gli accordi stipulati tra ASI e INAF prevedono attività esclusive dell’Agenzia nel campo della ricerca scientifica e tecnologia, con infrastrutture, equipaggiamento e operazioni di comunicazione e tracking legate al deep space ed attività di comune interesse che riguardano settori come la Radio Scienza, il tracciamento degli Space Debris e lo Space Weather. Un’ampliata capacità, quella del SDSA, che sarà incrementata in fasi successive per dare al paese una piena Deep Space Ground Capability che porterà l’Italia ad essere sempre più coinvolta nelle missioni interplanetarie in corso e future.

I passi successivi del programma di sviluppo del SDSA prevedono il rafforzamento delle dotazioni strumentali e umane che permetteranno, entro il 2020, la piena capacità operativa del SDSA nel fornire servizi completi come stazione per il deep space internazionale, affiancando all’attuale capacità di ricezione in banda X, quella in banda Ka e, a seguito di una opportuna fase di progettazione, la trasmissione nelle bande X e Ka, quest’ultima specificatamente per la radio scienza. 

La prima unità di ricerca esterna dell’ASI, posta presso l’Osservatorio dell’INAF di Cagliari, svolge già, grazie al SDSA, attività di analisi dati, di sperimentazione e ricerca che abbracciano vasti ambiti scientifici e tecnologici spaziali connessi alle svariate tipologie delle missioni interplanetarie. L’unità SDSA esegue anche la ricerca congiunta con l’INAF, in settori di comune interesse. Un accordo con la NASA – che subentra a quello sottoscritto nel marzo del 2017 – firmato oggi, 9 maggio, tra il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston e l’Amministratore Associato dell’ente spaziale americano William H. Gerstenmaier, regola le  ulteriori attività programmate di sviluppo delle capacità del SDSA e delle attività supporto del SDSA alle missioni della NASA, compresa l’acquisizione dei dati di tracciamento e telemetria delle sonde interplanetarie, nonché la validazione del sistema e le operazioni di missione. 

All’inaugurazione hanno preso parte oltre al Presidente dell’ASI Roberto Battiston, il suo Direttore Generale Anna Sirica, il Presidente dell’INAF Nichi D’Amico, le delegazioni di NASA, JPL, ESA, gli staff di ASI e INAF, i sindaci dei comuni interessati, il Rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, il Prefetto Tiziana Costantini e l’Assessore al bilancio e programmazione economica con delega ricerca e innovazione Raffaele Paci della Regione Sardegna. 

Gli appuntamenti spaziali sardi sono iniziati ieri con un seminario di approfondimento presso l’Università di Cagliari, che è stato anche l’occasione della sottoscrizione di un’intesa tra Asi e Università di Cagliari, siglata da Roberto Battiston e dal Rettore Maria del Zompo. Un’intesa dedicata alle attività di ricerca e sviluppo in diversi campi della ricerca scientifica spaziale.  

Le delegazioni hanno poi fatto visita alla Presidenza della Regione dove sono stati accolti dall’assessore Raffaele Paci. 

L’entrata in funzione del Sardinia Deep Space Antenna è il primo passo di un lungo e ambizioso percorso che punta a raggiungere la piena capacità in trasmissione e ricezione in modo da contribuire alla gestione delle numerose missioni verso Marte che verranno lanciate dal 2020.

Redazione CinqueColonne

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