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Una fine d’anno da dimenticare e nubi sull’andamento dei primi mesi del 2012. E’ questo lo scenario che delinea la consueta indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere riguardante l’andamento delle imprese industriali, commerciali e dei servizi. La crisi – come emerge dai dati – ha colpito duramente il sistema produttivo che tuttavia, malgrado l’ondata negativa, ha retto nelle vendite all’estero, cresciute del 2,5%, e in un solo settore di punta – la meccanica – che porta a casa un – comunque magro – incremento dello 0,2% della produzione e un piu’ ricco +5,6% di aumento dell’export. Natale non sostiene i consumi in recessione, e le vendite commerciali si riducono del 4,1%, con tagli di spesa più sensibili nei comparti non alimentari e una preferenza sempre più netta dei consumatori verso la Grande distribuzione, le cui politiche promozionali consentono di chiudere un trimestre horribilis con un dato di stabilità delle vendite. E ai primi tre mesi dell’anno in corso le imprese di tutti i settori guardano con grande cautela (le piccole e quelle commerciali persino con un certo timore). “Sapevamo che la fine del 2011 sarebbe stata dura per le nostre imprese – ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello -. Dopo lo choc di fine estate, era prevedibile attendersi una contrazione dei principali indicatori economici. Ciò che dispiace e preoccupa sono le previsioni degli imprenditori per l’inizio del 2012, segno che gli operatori sono affaticati dal protrarsi della crisi”. “Occorre un’azione forte di rilancio del sistema Italia, capace di m