La leggenda napoletana del Castel dell'Ovo è una delle più affascinanti. Affonda le sue radici nell'epoca antico romana
La leggenda napoletana del Castel dell’Ovo è una delle più affascinanti. Il castello, che domina il borgo marinari, è tra i tanti simboli della città, quello più affascinante e misterioso. La sua storia si intreccia con la leggenda e il mito. Racconti di millenni fa che conquistano ancora oggi coloro che si fanno stregare dalla magia del racconto.
Il Castel dell’Ovo si colloca sull’isolotto tufaceo di Megaride, naturale prolungamento del monte Echia. In questo luogo fu fondata la colonia greca di Partenope, primo nucleo dell’odierna città di Napoli. Nel I secolo a.C. Lucio Licinio Lucullo, ammaliato dal sito, fece costruire una villa sull’isolotto, il Castrum luculliano. Il castello vero e proprio fu costruito nel 1140 per volere di Ruggiero il Normanno all’indomani della conquista della città. Fortificato dagli Svevi, con gli Angioini divenne residenza per la famiglia, nascondiglio del tesoro reale, carcere di Stato. Qui venne imprigionato Corradino di Svevia prima di essere giustiziato a piazza Mercato.
Con i Borbone, il castello fu ulteriormente fortificato, divenne sempre più un avamposto militare e un carcere fino all’Unità d’Italia. Nelle sue celle furono reclusi, tra gli altri, Carlo Poerio, Luigi Settembrini, Francesco De Sanctis. Fortunatamente il piano di Risanamento della città di Napoli dopo l’Unità, che prevedeva anche l’abbattimento del castello per realizzarci un rione, non fu attuato e oggi i milioni di turisti che arrivano in città possono visitarlo.
La storia della città di Napoli, però, non è stata scritta solo da re e dominatori ma anche da letterati e poeti. In epoca romana, il poeta Virgilio rimase profondamente affascinato da Napoli tanto che decise di fissarvi la sua dimora. Qui frequentò il circolo epicureo conquistandosi la fama di mago e divinatore. La sua magia era sempre volta al bene della città di Napoli e alla sua protezione. Una leggenda narra che avesse creato diversi manufatti e li avesse sparsi per la città a mo’ di amuleto.
Uno di questi oggetti era un uovo magico. L’uovo fu nascosto in una delle segrete del castello che sorgeva sull’isolotto di Megaride all’interno di una caraffa d’acqua appesa a una trave. Castello che prese così il nome di Castel dell’Ovo. In caso di rottura dell’uovo, sulla città si sarebbero abbattute sciagure di ogni genere.
A Napoli storia e leggenda sono così intrecciate che quando nel 1370 un maremoto portò ingenti danni al Castello la popolazione credette che l’uovo custodito all’interno del castello stesso si fosse danneggiato. La regina Giovanna I d’Angiò dovette rassicurare i napoletani giurando di aver visto sostituire l’uovo.
In copertina foto di gianfilippo maiga da Pixabay
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