Categorie: News

La Luce dell’Anima

In occasione della seconda edizione del Salone della Cultura in programma presso gli spazi di SuperStudio Più, Fondazione 3M, istituzione culturale permanente di ricerca e formazione e proprietaria di uno storico archivio fotografico di oltre 110 mila immagini, presenta la mostra “La Luce dell’Anima” della fotografa Ghitta Carell.
Curata dal critico fotografico Roberto Mutti, la mostra “La luce dell’anima” raccoglie 86 scatti realizzati fra la fine degli anni Venti e la seconda metà degli anni Cinquanta, che rappresentano il panorama dei profondi mutamenti di cui l’Italia è stata protagonista, visti attraverso i volti, le posture, gli abiti e gli stili dei personaggi ritratti da Ghitta Carell.
Ghitta Carell, affermata ritrattista nella Roma degli anni Trenta, ha origini ungheresi. Dopo aver frequentato dei corsi a Budapest, con un fotografo ufficiale della corte austroungarica, poi a Leipzig e a Vienna, nel 1924 si trasferisce a Firenze, dove frequenta gli ambienti intellettuali della città. La fotografa lavora anche a Milano, dove ritrae i personaggi del mondo della finanza. Introdotta alla corte di casa Savoia, nel 1928 apre un nuovo studio a Roma, dove passeranno tutti gli esponenti più in vista della classe dirigente dell’Italia di quegli anni, dai politici agli aristocratici.
Ghitta Carell è stata spesso definita come l’interprete del mondo del potere, grazie alle sue opere più famose realizzate negli anni Trenta, in piena era fascista: i ritratti di Mussolini, di Pio XII e di molti nobili. La sua opera, tuttavia, è assai più complessa, come dimostrano i ritratti di persone comuni e le molte immagini di politici del dopoguerra, quali Giulio Andreotti, Giuseppe Saragat, Giovanni Gronchi, Alcide De Gasperi, di scrittori come Cesare Pavese, di attrici come Valentina Cortese, di personaggi come Walt Disney e di giornalisti come Camilla Cederna.
L’opera di Ghitta Carell è caratterizzata da un modo di operare apparentemente semplice – usava una macchina a lastre nel formato 18×24, più raramente una Rolleiflex 6×6 – Ghitta Carell era attenta alla composizione, rigorosa nella scelta delle luci, raffinata nella stampa che curava personalmente, così come gli accurati interventi di ritocco per migliorare il risultato finale.
Il Salone della Cultura, giunto alla sua seconda edizione dopo aver raccolto lo scorso anno oltre 35.000 visitatori, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti del libro e della cultura in generale. L’obiettivo della manifestazione è quello di offrire agli editori, espositori, librai dell’usato, collezionisti, e librai antiquari – ALAI (Associazione Librai Antiquari Italiani) che esporranno grande visibilità, coinvolgendo nel contempo il pubblico partecipante all’interno di un vero e proprio contenitore culturale attraverso esperienze formative e interattive.
Per la seconda edizione del Salone della Cultura continua inoltre la partecipazione della scuola professionale Galdus e dei suoi allievi. La manifestazione ha affidato parte dell’accoglienza e dell’allestimento agli studenti del corso di informatica gestionale per turismo, eventi ed azienda della scuola e ospita in uno spazio dedicato i segreti dell’arte orafa e le sue nuove forme, i suoi maestri e i giovani orafi di domani, in una Milano che, ancora oggi, è uno dei 5 distretti italiani dell’oreficeria.
Sono in mostra le creazioni di gioielli in argento, che gli allievi del corso di lavorazioni artistiche e oreficeria della scuola professionale Galdus hanno ideato e realizzato ispirandosi alle tiare indossate dagli esponenti delle famiglie reali dei ritratti di Ghitta Carell di Fondazione 3M, rivisitandole alla luce degli status symbol di oggi.

Tra anelli, ciondoli e bracciali sarà possibile viaggiare dagli anni Trenta ad oggi attraverso i gioielli indossati dai più giovani. La tiara, indossata fin dall’antichità come segno di distinzione, ha ritrovato un grande successo a partire dalla fine del ‘700 per comparire oggi in occasione di nozze ed eventi con dress code. Al pubblico verrà offerta la possibilità di sperimentare alcune tecniche dell’arte orafa in due laboratori dedicati al gioiello di carta e alle sculture libro, con la guida degli allievi e maestri orafi del corso di lavorazioni artistiche e oreficeria.

Tra i maestri dell’arte orafa milanese di oggi Italo Antico, maestro di scultura e orafo, premio Compasso d’Oro 2011, espone alcune sue sculture gioiello in dialogo con gli allievi e i maestri orafi della scuola professionale Galdus: Rossana Ricolfi, Rosa Maria Venetucci, Dario Mambretti, Bruno Spinazzè.
Redazione CinqueColonne

Condividi
Pubblicato da
Redazione CinqueColonne

Articoli Recenti

La maschera del diavolo di Antonella Fiaschi

L’avvocata Caterina Novelli alle prese con un nuovo e intricato caso nella “maschera del diavolo”,… Continua a leggere

28 Aprile 2024

Politica spagnola: il paese attende le scelte di Pedro Sánchez

La politica spagnola è in attesa ansiosa della decisione di Pedro Sánchez, il capo del… Continua a leggere

28 Aprile 2024

Comicon Napoli 2024: un successo strepitoso?

Sta volgendo al termine la ventiquattresima edizione di COMICON, il festival internazionale di cultura pop… Continua a leggere

28 Aprile 2024

I blues metropolitani

San Giovanni a Teduccio è un quartiere della periferia est di Napoli, sul mare Continua a leggere

28 Aprile 2024

Ragni Australia: il loro viaggio fino al Regno Unito

50 specie di ragni non autoctoni, tra cui i ragni d'Australia, stanno invadendo il Regno… Continua a leggere

28 Aprile 2024

Questo sito utilizza cookie di profilazione tecnici e di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione e/o accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più, clicca su " Desidero più informazioni su Cookie e Privacy", per la Cookie Policy dove è possibile avere informazioni per negare il consenso all'installazione dei cookie e sulle nostre politiche in termini di Privacy Policy

Leggi di più