La futura strategia spaziale europea è stata al centro della decima edizione della Space Conference, l’appuntamento che ogni anno riunisce a Bruxelles i maggiori attori del settore spaziale europeo, pubblici e privati.
Tra i temi più importanti al centro del dibattito, i finanziamenti nell’ambito del quadro finanziario dell’Ue post 2020, e come ottimizzare il rapporto tra Commissione UE e Agenzia Spaziale Europea (ESA), in modo da aumentare i servizi ai cittadini, alla società e all’economia dell’Unione.
All’inizio del suo intervento, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, ha spiegato come che la nuova legge di riordino del settore, approvata a dicembre dal Parlamento, pone “lo spazio sempre più al centro delle politiche di sviluppo sociale ed economico del nostro dell’Italia, e che la responsabilità diretta della Presidenza del Consiglio è uno strumento fondamentale per coordinare le tante partnership e collaborazioni internazionali dell’ASI. Importanti scadenze ci aspettano in Europa – ha detto Battiston – sia relativamente al futuro dello Spazio nella Commissione Europea che relativamente all’assetto dell’ESA e dei rapporti tra ESA e Commissione”.
Il Presidente dell’ASI ha poi sottolineato l’importanza delle politiche spaziali, della ricerca e della scienza per lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese: “E’ l’unico modo per tenere l’Italia al passo con partner e competitors internazionali, consentendoci di gestire e, in molti casi, guidare i grandi cambiamenti provocati dalla new space economy”.
Un tema ripreso anche dall’intervento di Luigi Pasquali, AD di Telespazio, che ha sottolineato il nuovo ruolo della Commissione: “A Bruxelles si riconferma il ruolo centrale dello spazio come leva di sviluppo. Con l’elaborazione da parte della Commissione europea di una strategia propria per questo settore, è avvenuto un cambio di paradigma che riconosce a questo comparto il ruolo di leva di sviluppo”.
La necessità di adeguare la governance e i tempi di decisione al nuovo quadro competitivo della new space economy, è stata al centro dell’intervento di Giulio Ranzo, AD di Avio, che ha spiegato come “per attirare capitali privati nel settore spaziale sia necessaria una maggior velocità nelle decisioni”.
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