chi è il re delle proteste tra gli allenatori della Serie A? Una provocazione del giornalista Ziliani ha accesso la discussione sui social.
Le partite di calcio sono sempre ricche di tensioni, polemiche e situazioni dubbie che fanno recriminare non solo i tifosi ma anche gli stessi allenatori in panchina, in conferenza stampa e durante le varie interviste in Tv. Ma chi è il re delle proteste tra gli allenatori della Serie A? Una provocazione del giornalista Ziliani ha accesso la discussione sui social.
Che vincano o perdano, gli allenatori delle quattro squadre nella parte alta della classifica di serie A sembrano avere un punto in comune: lamentarsi in conferenza stampa. I “primi della classe” sembrano gli allenatori delle due squadre che per tutto il campionato si sono date battaglia per lo scudetto: Maurizio Sarri e Antonio Conte rispettivamente mister di Juventus e Inter.
Antonio Conte, poi, invece, è il protagonista di un “famoso recital intitolato, alla Lina Wertmüller, ‘Allenatore bravo ma incompreso chiede buoni giocatori ma il club gli rifila solo pippe’”. Per Ziliani, l’allenatore dell’Inter è un incontentabile.
La provocazione di Ziliani continua con una bordata a Maurizio Sarri, che a suo parere non fa più l’allenatore ma “il sottoposto di Cristiano Ronaldo”. A Napoli il tecnico toscano s’è lamentato spesso del fatturato, del calendario e dei rigori concessi “ai club con le maglie a righe”, mentre oggi “la sua nuova litania è quella delle Fette di Prosciutto (sugli occhi): il Napoli, dice, ha vinto perché ha tirato i rigori meglio di noi. Dimenticandosi due pali a portiere battuto, due palle gol fallite e le mostruose parate di Buffon. Negazionista”.
Non solo Sarri e Conte, Ziliani mette in lista anche altri due mister che quest’anno hanno fatto particolarmente bene in campionato.
Giampiero Gasperini, campione del “pianto a giorni alterni”: “pur lagnandosi sempre, non stringendo la mano ai colleghi a fine match (Maran) e dolendosi per esoneri patiti anche a distanza di dieci anni (Inter), se è reduce da una sconfitta contro la Juventus, il club che sogna di allenare, lui sorride”.
Dello stesso tipo Simone Inzaghi, che vanta prodezze come l’espulsione al fischio finale di una partita vinta, Lazio–Fiorentina: “Immaginatevi se avesse perso. Impenitente”.
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