Un'indagine di EngageMinds Hub evidenzia la frustrazione degli italiani per le lunghe liste d'attesa per le visite specialistiche
Secondo un recente studio condotto da EngageMinds Hub, centro di ricerca dell’Università Cattolica, quasi 9 italiani su 10 (88%) lamentano liste d’attesa insostenibili per una prima visita, mentre l’85% e l’84% dichiarano di aver difficoltà a prenotare esami diagnostici specifici o interventi chirurgici.
Questi dati evidenziano un malessere diffuso tra la popolazione italiana riguardo al Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La frustrazione è alimentata anche dalla difficoltà di reperire uno specialista (67%) e dalla percezione di non sempre trovare medici competenti (52%).
Nonostante queste criticità, quasi la metà degli italiani (49%) ripone ancora fiducia nel SSN, mentre l’altra metà (51%) non ha fiducia. La spaccatura si accentua tra chi ha una bassa istruzione o un reddito basso, che tendono ad essere più critici, e chi ha un’istruzione più alta o un reddito più alto.
Le donne (90%) sono più propense degli uomini (86%) a lamentare le lunghe attese per le prime visite, mentre gli over 59 (94%) sono i più colpiti rispetto alle altre fasce d’età. Inoltre, chi vive nel Sud Italia e nelle Isole (90%) ha maggiori difficoltà di accesso alle cure rispetto a chi vive al Centro-Nord (86%).
Nonostante la metà degli italiani (50%) dichiari di avere una buona salute, l’indagine evidenzia che il sistema sanitario non sta al passo con le loro esigenze.
Infatti, solo 4 italiani su 10 parlano con il proprio medico quando notano sintomi insoliti o variazioni nel loro stato di salute. Questo dato preoccupante evidenzia la necessità di migliorare la comunicazione tra pazienti e personale sanitario.
Oltre 7 italiani su 10 (73%) ritengono che il Governo debba investire di più nel sistema sanitario pubblico, mentre solo 2 su 10 (20%) preferirebbero investimenti nel settore privato. Tuttavia, c’è anche una certa sfiducia nell’impatto del PNRR sulle riforme del sistema sanitario: oltre 8 italiani su 10 (83%) sono scettici sul fatto che il piano porterà a cambiamenti concreti.
L’indagine di EngageMinds Hub evidenzia la necessità di un impegno concreto da parte del Governo per migliorare il SSN. È necessario investire di più nel sistema pubblico, ridurre le lunghe attese per le visite e le cure, e migliorare la comunicazione tra pazienti e medici.
Inoltre, è importante promuovere un ruolo attivo dei cittadini nella gestione della propria salute, educandoli a prendersi cura di sé e a collaborare con il personale sanitario. Solo attraverso un impegno congiunto di Governo, cittadini e operatori sanitari sarà possibile costruire un sistema sanitario efficiente, equo e sostenibile.
Foto di Steve Buissinne da Pixabay
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