LUCE – L’immaginario italiano arriva a Napoli, ospitata al Convento di San Domenico Maggiore. L’evento è stato presentato questa mattina (mercoledì 8 novembre) nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato: Nino Daniele (Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli), Roberto Cicutto (Presidente e amministratore Delegato dell’Istituto Luce-Cinecittà) e Roland Sejko (curatore artistico e regia video).
“Tra incantamento e riflessione critica – ha dichiarato l’assessore Nino Daniele – la visita di questa mostra si presenta come una straordinaria esperienza culturale offerta ai nostri concittadini, e sono particolarmente lieto che possiamo ospitarla nel Grande Refettorio di San Domenico Maggiore, esso stesso uno dei luoghi più suggestivi e interessanti della nostra città”. Per Roberto Cicutto, “portare la mostra ‘Luce. L’immaginario italiano’ a Napoli significa metterla al centro dell’immaginario del mondo. Questà città rende eterno tutti e tutto ciò che la tocca più di qualsiasi altro luogo, e fa diventare napoletano chi riesce ad avvicinarla con rispetto e amore. Solo Napoli evoca immediatamente i suoi uomini e le sue donne, le vicende che hanno attraversato, lo splendore regale, la paura del fuoco, la fame, la guerra, la gioia, la musica”.
“C’è un corpo centrale – spiega il curatore Roland Sejko – di questa mostra che racconta la storia d’Italia e del ‘900. Ad ogni città è dedicato un approfondimento, che trova riscontro nell’archivio storico del Luce. Certo su Napoli esiste un materiale così vasto, in tanti campi artistici, che c’era l’imbarazzo della scelta. Quello che è nelle nostre videoinstallazioni è qualcosa che vivi quotidianamente, già camminando per le strade del centro storico… L’evoluzione della città viene descritta dagli anni 20 fino ad oggi attraverso vari contributi, tratti dagli archivi dell’Istituto Luce. Dal famoso viaggio di Hitler a Napoli, passando per i tre video che entrano nei suoni e riti di Partenope, fino ad una grande videoinstallazione, che racconta un inedito Antonio de Curtis dietro le quinte e a contatto con il popolo”.
L’esposizione racconta la storia dell’Istituto Luce dalla fondazione nel 1924 a oggi: una delle più grandi imprese culturali del Paese, un luogo di elezione della sua conoscenza storica, e il deposito materiale di memorie, segreti, sogni dell’Italia nel XX secolo e oltre. Un’interessante sezione finale è dedicata a Napoli con una videoinstallazione formata da tre schermi: dove sono esposte foto e immagini d’archivio dagli anni ‘20 fino ai tempi nostri, che raccontano l’evoluzione della città dal punto di vista sociale, ma anche storico e artistico.
La mostra, ideata e realizzata da Istituto Luce-Cinecittà, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli è curata da Gabriele D’Autilia (curatore scientifico e testi) e da Roland Sejko (curatore artistico e regia video). L’organizzazione generale è di C.O.R. Creare Organizzare Realizzare.
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